Ex Unità: per Renzi siamo merce di scambio e giornale resta chiuso

Ex Unità: per Renzi siamo merce di scambio e giornale resta chiuso
14 aprile 2015

di Maurizio Balistreri

Era stata data in uscita diverse volte, ma l’Unità è ancora ferma al palo. E il comitato di redazione, rappresentanza sindacale aziendale dei giornalisti della vecchia testata, oggi rilancia l’allarme per lo stallo della situazione a 35 giorni dal “doloroso” accordo che ha fissato in 25 contratti (nemmeno tutti a tempo pieno) la quota di riassunzioni, inferiore al 50 per cento dei giornalisti dell’Unità che ha chiuso le pubblicazioni lo scorso anno. La nuova testata è controllata dal gruppo Veneziani (editore di periodici come Stop, Vero e Miracoli), partecipata dalla Pessina costruzioni e al 5% dalla fondazione Eyu del Pd. “Tutti i passaggi tecnici necessari alla riapertura del quotidiano sono stati superati. Cosa manca per procedere alla nomina di un direttore?”, si chiede il cdr. Che aggiunge una lettura della vicenda: “E’ inaccettabile che l’Unità sia usata come merce di scambio tra le diverse fazioni del Pd”. Cosa vuol dire? “Il presidente del Consiglio ha messo la direzione dell’Unità sul tavolo di una possibile trattativa con la minoranza interna sull’Italicum – spiega una fonte vicina alla vecchia redazione del quotidiano – ma a noi risulta che la minoranza dem abbia rifiutato, e abbia chiesto a Renzi di assumersi le sue responsabilità e di fare i suoi nomi”.

Lo stesso Guido Veneziani avrebbe avanzato delle sue candidature per la direzione, nell’assemblea dei soci, ma per ora continuano a circolare solo voci non confermate, tanto che nella nota del Cdr si parla di “indiscrezioni incontrollate sul nome del direttore, spesso con improbabili autocandidature”. Finora, tra i nomi che sono stati fatti circolare, innanzitutto con il tam tam su Internet e nei social network, per la poltrona di numero uno del quotidiano fondato da Antonio Gramsci, si segnalano Gaia Tortora di La7, Stefano Menichini ex direttore di Europa, altro quotidiano di area Pd chiuso e da mesi in attesa di notizie sul suo futuro, e un paio di globetrotter della professione: Tommaso Labate e il conduttore di Matrix Luca Telese (ex del Giornale, del Fatto e per un breve periodo direttore del defunto quotidiano Pubblico). Ma l’Unità, che come ricorda il comitato di redazione doveva essere in edicola “entro Natale, poi a febbraio, quindi il 25 aprile”, oggi non ha nemmeno una data presunta per la sua resurrezione. Gli 80 dipendenti (tra giornalisti e poligrafici) sono in cassa integrazione a zero ore e secondo il cdr “quello che resta degli annunci è solo un danno economico notevole per il giornale, che si prepara a ripartire in una fase dell’anno – quella estiva – in cui il mercato è più debole”.

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