Ferragni, due studi legali e un’agenzia per uscire dalla crisi

Ferragni, due studi legali e un’agenzia per uscire dalla crisi
Chiara Ferragni
28 dicembre 2023

Chiara Ferragni starebbe preparando le mosse future per uscire dal “pandoro gate”. La situazione è talmente delicata che l’influencer avrebbe deciso di affidarsi a dei professionisti di primo livello per affrontare la situazione. E così l’imprenditrice e il suo staff hanno organizzato una task force composta da due studi legali: il primo è quello di Gianni Origoni, che dovrebbe occuparsi degli aspetti legali, societari e civilistici della vicenda del Pandoro Balocco. Gli aspetti penali dovrebbe invece gestirli Marcello Bana. A loro si aggiungerà poi l’agenzia di comunicazione e web reputation Community, guidata dal founder e Ceo Auro Palomba. Intanto il nucleo di polizia economico-finanziaria di Milano sta acquisendo, senza ordine di esibizione, le carte raccolte dall’antitrust nella vicenda dei pandori Ferragni-Balocco, nell’ambito dell’inchiesta esplorativa coordinata dal procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco.

Per l’istruttoria l’autorità garante della concorrenza (che ha comminato una maximulta da oltre un milione di euro) ha infatti raccolto moltissimo materiale e di conseguenza l’acquisizione da parte della Gdf prenderà diversi giorni. Tutta la documentazione, che compone un corposo fascicolo, sarà poi esaminata dalle Fiamme gialle che stenderanno una relazione da consegnare a Fusco, che poi deciderà se e quale reato ipotizzare ed eventualmente fare iscrizioni nel registro degli indagati. Al momento l’inchiesta è a carico di ignoti e senza titolo di reato. Tornando alla task force di legali, questa avrà come obiettivo principale fermare la perdita dei followers dell’influencer (circa 100 mila in meno di una settimana) ma soprattutto blindare i contratti con i brand internazionali e italiani e fare in modo che il divorzio annunciato da Safilo sia un caso isolato.

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“Una macchina da soldi” la definisce Il Sole 24 ore che analizza nel dettaglio i bilanci delle due società, la Fenice Srl, con cui opera nel “business della moda, licenza del suo marchio nell’abbigliamento e gioielli”, e la Tbs Crew Srl, con cui fa consulenza in digital marketing, “aziende operative con oltre 14 milioni di ricavi ciascuna nel 2022”. Ma non è tutto, perché “al vertice della piramide c’è una terza società, Sisterhood Srl, interamente di Ferragni. Nel 2022 Sisterhood ha dichiarato ricavi pari a 4,54 milioni e un utile netto di 2,43 milioni. Sisterhood possiede l’intero capitale di Tbs e ha il 32,5% di Fenice, nella quale ci sono anche altri soci, Ferragni ne è l’amministratore delegato”, aggiunge il quotidiano di Confindustria. Ma quanto fatturano le tre aziende? In totale risulta che abbiano generato ricavi aggregati per 33,3 milioni nel 2022, rispetto ai 28,4 milioni del 2021. Dunque, un trend in crescita.

“Ferragni però non fa un bilancio consolidato che indichi se questi sono tutti ricavi verso terzi o se vi siano partite infragruppo, da elidere”, sottolinea Il Sole 24 ore, aggiungendo che l’analisi dei bilanci evidenzia alcune anomalie: “Stando ai dati già resi noti ai primi di giugno da fonti del gruppo, rilanciati in questi giorni, la Fenice ha chiuso il 2022 con ricavi per 14,2 milioni e un giro d’affari a valore retail di 62 milioni“. Tbs Crew nel 2022 ha espresso ricavi per 14,52 milioni. In quell’occasione Fabio Maria Damato, consigliere di Fenice e general manager, aveva indicato prospettive di crescita per il 2023: “Il giro d’affari di Fenice dovrebbe arrivare a 71 milioni, quello di Tbs Crew a 18,9 milioni“.

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Ma i dati che si leggono nel bilancio di Fenice rimandano una realtà di dimensioni più ridotte. Il bilancio 2022 di Fenice dichiara ricavi delle vendite e prestazioni in aumento da 6,4 a 14,276 milioni. Nel documento non c’è traccia dei 62 milioni di “giro d’affari a valore retail” vantati dal gruppo in giugno”. Per quanto riguarda Tbs Crew, i dati del bilancio coincidono invece con quelli comunicati dal gruppo: “I ricavi nel 2022 sono aumentati da 7,09 a 14,52 milioni, l’utile netto è aumentato da 1,77 a 5,14 milioni. Non sono stati distribuiti dividendi. La liquidità a fine 2022 era aumentata da 3,1 a 9,1 milioni. I profitti di Fenice e Tbs non vanno direttamente a Ferragni, ma sono recepiti nei conti di Sisterhood”.

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