Finita la musica, iniziano i contenziosi: “Rimborsare i telespettatori”

13 febbraio 2019

Calato il sipario sulla 69esima edizione del Festival di Sanremo, inizia il lavoro per gli azzeccagarbugli. A dare il via ai contenziosi, l’Associazione italiana assistenza consumatori europei che si “sta attivando nelle sedi competenti per fare ottenere il rimborso dei soldi spesi, 51 centesimi a telefonata, che hanno contribuito alla classifica” del Festival di Sanremo perché “secondo quanto emerso, il voto popolare si era espresso per Ultimo”. “Non vogliamo entrare nel merito della gara canora – sostiene il segretario dell’Aiace, Giuseppe Spartà – ma è apparso assolutamente ininfluente il voto espresso da tanti utenti che sono rimasti delusi e che ne hanno percepito l’inutilità, tra l’altro, con un costoso intervento”. L’associazione, a questo punto, effettuerà “una richiesta ufficiale per quanti vorranno il rimborso dei soldi spesi”.

A mettere in azione i propri legali anche il Codacons, secondo cui la Rai rischia una sanzione pecuniaria da 5 milioni di euro in relazione a quanto avvenuto col televoto. L’associazione dei consumatori, infatti, ha già depositato un formale esposto all’Antitrust per pratica commerciale scorretta, “considerato che il voto schiacciante del pubblico da casa, a pagamento, che aveva premiato il cantante Ultimo, è risultato annullato e ribaltato dalla giuria d’onore e dalla sala stampa, che hanno decretato la vittoria di Mahmood”. Il Codacons, tra l’altro, sostiene che “invitare gli utenti a spendere soldi attraverso il televoto e non tenere poi conto delle preferenze espresse da un vastissimo pubblico, la cui opinione è stata cancellata dal voto di pochi, (la giuria d’onore e la stampa) potrebbe realizzare la violazione del Codice del Consumo che, in fatto di pratiche commerciali scorrette, non lascia spazio alle interpretazioni”.

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Erano passati pochi minuti dall’annuncio della vittoria di Mahmood, infatti, quando la polemica cominciava a montare sul web. Nel mirino finivano la Giuria d’Onore (che ha un peso del 20% sul giudizio finale) e la Giuria della Sala Stampa (30%), per l’appunto, che con le loro scelte hanno ribaltato le preferenze espresse dal pubblico con il televoto a pagamento (50%). La questione sul voto popolare, l’ha sollevata lo stesso direttore artistico del Festival, all’indomani del controverso verdetto. Claudio Baglioni, in sostanza, ha confessato che alzerebbe il peso del voto dei telespettatori. Tuttavia, “vi dico francamente che c’è un certo timore a diminuire il peso o a togliere il voto della sala stampa – ha aggiunto – perché qualcuno teme che si possa creare un clima ostile. Anche se io non voglio credere che questo succederebbe”. Non solo i telespettatori, ma anche artisti chiedono che il voto popolare abbia più peso sul verdetto finale. “Penso che il vero voto popolare sia quello della gente perché Sanremo deve essere il Festival del Popolo – ha detto Nino D’Angelo -. E’ come se alle elezioni il voto dei giornalisti valesse di più di quello della gente. Io la penso come Claudio Baglioni che propone la revisione dei criteri di voto. Deve contare il televoto – conclude il cantante – anche se noi più ‘vecchierelli’ rischiamo di essere scartati. Ma è giusto così”.

Sul fronte ascolti, c’è da registrare che la serata finale del Festival di Sanremo, che ha incoronato vincitore Mahmood, è stata seguita in media su Rai1 da 10 milioni 622 mila telespettatori con il 56.5% di share. Nel 2018 la finale del primo Festival diretto da Claudio Baglioni aveva raccolto una media di 12 milioni 125 mila telespettatori pari al 58.3%. Si conferma dunque il trend di ascolti in calo rispetto allo scorso anno (un milione e mezzo di spettatori e circa due punti di share). In dettaglio, va detto che la finale ha però guadagnato 10 punti percentuali rispetto alla quarta serata del Festival, quella dedicata ai duetti. La prima parte dell’ultima serata di Sanremo 2019 (dalle 21.26 alle 23.51) ha avuto 12 milioni 129 mila spettatori con il 53.1%; la seconda (dalle 23.54 all’1.34) 8 milioni 394 mila con il 65.2%. Un anno fa la prima parte della serata finale del festival aveva ottenuto 13 milioni 240 mila spettatori con il 54% di share, la seconda 10 milioni 401 mila con il 68.9%.

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