Il flop di Semprini, Politics chiude i battendi: “Una spia in redazione”. Il sindacato: “Faccia i nomi”

Il flop di Semprini, Politics chiude i battendi: “Una spia in redazione”. Il sindacato: “Faccia i nomi”
14 dicembre 2016

Politics, il talk show di Raitre che nella nuova stagione aveva preso il posto di Ballarò, chiude i battenti ma non si fermano le polemiche che hanno accompagnato dall’esordio la trasmissione condotta da Gianluca Semprini su Raitre. Il giornalista ieri sul finire della puntata, congedandosi, ha ammesso il suo fallimento ma ha anche denunciato, tra gli attacchi subiti, “una spia in redazione”. Parole che Usigrai non ha lasciato cadere nel vuoto: “Si tratta di parole gravi, chiarisca e faccia i nomi”. Nel suo addio Semprini non si è risparmiato: “Politics chiude in anticipo purtroppo. Si dice ‘comunque vada sarà un successo’. In questo caso è stato un fallimento e la colpa è stata soprattutto mia. Me ne prendo la responsabilità: vi avevo promesso in uno spot tra il serio e il faceto quest’estate ‘a domande precise avrete risposte precise dei politici’. Non ci sono riuscito e mi avete punito in termini di share”.

“Ma questa redazione – ha rivendicato Semprini – tutta la squadra di Politics, la struttura, gli autori, i giornalisti, gli inviati, i redattori sono stati equidistanti nel referendum. Tra il sì e il no hanno scelto il forse. Vi hanno dato un’informaizone pulita e la rivendico. Ho ricevuto una marea di critiche alcune giuste e legittime, alcune ingenerose, altre vergognose. C’è stato un quotidiano che fino a metà giugno mi considerava un bravo giornalista, poi appena ho firmato per la Rai sono diventato un servo del governo. Ci può stare. Poi addirittura hanno infiltrato una spia in redazione, chissà cosa doveva scoprire. Alla fine hanno proprio esagerato: hanno scritto che noi sfruttavamo i malati di tumore e diabete. Nella mia storia personale c’è un papà morto di tumore e una sorella morta di diabete. Non vi dovete permettere, non fate lezioni di moralità”.

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Non sono mancate le critiche alla direzione di Raitre: “Con il sorriso amaro dico alla direzione che mi ha voluto qui e che aveva annunciato la rivoluzione nei talk che per la rivoluzione ci vuole tempo e coraggio, non si può aver paura dopo i primi insuccessi. Capisco il clima ma bisogna un po di più tenere il punto. Io sono a disposizione della Rai, sono un dipendente della Rai. Anche su questo c’è stata polemica: venivo da Sky, avevo un contratto a tempo indeterminato, quando la Rai mi ha cercato ho chiesto un contratto a tempo indeterminato come avrebbe fatto qualsiasi lavoratore. Chiedo ai colleghi di smetterla con il veleno: con la fine di Politcs facciamo finire anche le polemiche. Sono a disposizione perché di fatto sono uno che non ha mai avuto paura di lavorare e dunque riparto dall’ultimo gradino”.

Contrattacca il sindacato della Rai: “‘Hanno infiltrato una spia nella nostra redazione. Questa la pesante accusa lanciata da Gianluca Semprini durante l’ultima puntata di Politics. Si tratta di parole gravi che non possono essere lasciate cadere così gettando un’ombra che mina la serietà e la credibilità dell’azienda di Servizio Pubblico. Chi ha infiltrato la spia? E chi sarebbe la spia e con quale obiettivo? E poi, ne ha già parlato con i vertici aziendali? Il primo dovere di un giornalista è raccontare i fatti. Tutti. Quindi Semprini ha il dovere di dare i dettagli. Faccia i nomi. E soprattutto per chiarezza fornisca le prove di quello che dice. Infine una doverosa precisazione per rispetto della verità e dei colleghi: Semprini dice che ripartirà ‘dall’ultimo gradino. L’ultimo gradino per Semprini sarà il grado di caporedattore a tempo indeterminato con 150mila euro di stipendio”.

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