Fumata grigia su regole Vigilanza per i talk in guerra: no di FdI, ni M5S

Fumata grigia su regole Vigilanza per i talk in guerra: no di FdI, ni M5S
Daniela Santanché
11 maggio 2022

Fumata grigia nella riunione odierna dell’ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai sulle nuove indicazioni per l’informazione in tempo di guerra. Il presidente della commissione, Alberto Barachini (FI), ha presentato un testo per le linee guida che la commissione intende indicare al servizio pubblico radiotelevisivo per la gestione dei talk show e dell’informazione (bozza “linee guida” per la Rai).

Secondo quanto racconta uno dei presenti alla riunione il testo recepiva le osservazioni fatte in precedenza dai vari gruppi parlamentari ed è stato apprezzato da Pd, Italia viva, Lega e Forza Italia. Fratelli d’Italia ha ribadito la sua contrarietà (lo ha fatto anche con una nota stampa a firma di Daniela Santanché, secondo la quale le forze di maggioranza pretendono “di fare i direttori e gli autori delle trasmissioni”) mentre Primo di Nicola, a nome del M5S, avrebbe fatto notare che alcune delle regole indicate riguardano doveri del servizio pubblico che sono da ritenere “scontati”, come la rotazione dei giornalisti e degli opinionisti e il fact-checking. Dal Pd e altri esponenti di maggioranza è venuta quindi la richiesta indirizzata al M5S di mettere per iscritto le sue osservazioni sulla bozza di documento e di prendere posizione in modo più chiaro sul tema. La riunione è stata quindi aggiornata, i suoi protagonisti si rivedranno con ogni probabilità la prossima settimana.

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Intanto, l’Agcom ha archiviati gli esposti contro Tg1 e Tg2 che lamentavano un deficit di informazione nei servizi sulla missione di solidarietà in Polonia di Matteo Salvini nel corso della quale il leader della Lega finì anche contestato. Nel disporre l’archiviazioni degli esposti presentati dal segretario della Vigilanza Iv Michele Anzaldi, Agcom argomenta che l’informazione offerta in proposito da Tg2 e Tg1 è da valutarsi invece “soddisfacente” ed “improntata ai canoni di servizio pubblico” perché espressione di esercizio della libertà e autonomia di informazione delle testate giornalistiche nel rispetto dei principi di correttezza e pluralismo indicati anche nel contratto di servizio pubblico e nelle indicazioni della commissione di Vigilanza.

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