Funerali Doris: l’applauso delle gente, benedizione con Morricone

Funerali Doris: l’applauso delle gente, benedizione con Morricone
27 novembre 2021

Ennio Morricone per l’ultima benedizione del feretro di Ennio Doris da parte di Don Bruno Cavazzan. Il feretro portato a spalla si prepara ad uscire accompagnato dalla famiglia, mentre tutti gli altri usciranno dalle porte laterali. Il presidente Berlusconi ha salutato la moglie di Doris, signora Lina, hanno portato il proprio saluto anche il governatore del Veneto Zaia e il sindaco di Tombolo Andreetta.
Presente nella chiesa di Sant’Andrea anche Marina Berlusconi.

Un lungo applauso ha salutato il feretro di Doris all’uscita dalla chiesa dove ha ricevuto l’omaggio dei cittadini di Tombolo e di tutti coloro giunti dal Veneto e oltre per portare i il proprio tributo. Cinque i maxischermi all’esterno della Chiesa di Sant’Andrea Apostolo di Tombolo che hanno consentito di seguire la cerimonia. Il corteo si dirige al cimitero di Tombolo dove Ennio Doris riposerà.

Con Doris nasce la banca senza sportelli, “costruita attorno a te”

Ennio Doris, scomparso nella notte del 24 novembre scorso all’età di 81 anni, per oltre quarant’anni è stato indiscusso protagonista della finanza italiana. Nato a Tombolo, nel padovano, il 3 luglio del 1940, da bambino sogna di diventare mediatore di bestiame come il padre, ma all’età di 10 anni si ammala di nefrite e si concentra così sugli studi. Dopo il diploma in ragioneria, inizia la carriera lavorativa presso la Banca Antoniana di Padova nella filiale di San Martino di Lupari (Padova) dove lavora dal 1960 al 1968, per diventare poi direttore generale delle officine meccaniche Talin di Cittadella insieme all’industriale Dino Marchiorello, personaggio chiave nella sua vita perchè lo porta a capire cosa vuole diventare: un imprenditore. Vede l’amico Gianfranco Cassol fare il promotore e così nel 1969 inizia l’attività nel campo della consulenza finanziaria presso Fideuram, occupandosi di gestione dei risparmi delle famiglie e, dal 1971 al 1981, in Dival (Gruppo Ras), dove partito con un gruppetto di collaboratori, in pochi anni arriva a gestire oltre 700 professionisti.

Ennio Doris

Nel febbraio 1982, dopo l’incontro a Portofino con Silvio Berlusconi e con il supporto imprenditoriale e logistico del Gruppo Fininvest, Doris fonda Programma Italia, la prima rete di consulenti globali nel settore del risparmio, con l’obiettivo di “diventare il punto di riferimento della famiglia italiana per il risparmio”. Inventa così un nuovo modo di fare banca, avvicinando la finanza alle persone. Nei primi anni Novanta importa dal Regno Unito l’idea di una banca senza sportelli, quando Internet inizia a muovere i primi passi anche in Italia. “Le filiali faranno la fine delle cabine telefoniche. Ma non sparirà la presenza umana”, avrà modo di commentante negli anni successivi. Nel 1995 nasce Mediolanum, la holding a cui fanno capo tutte le società del conglomerato del gruppo, e questa riorganizzazione permette la quotazione in Borsa nel 1996 e, nel 1998, l’ingresso nel listino Mib30. Nel 1997 Programma Italia si trasforma in Banca Mediolanum, nata senza sportelli, la prima a dare il servizio di home banking con telefono e il teletext con il televisore di casa, fondendo così le potenzialità dell’approccio tecnologico con la professionalità del consulente finanziario.

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Nello stesso anno nasce in Irlanda Mediolanum International Funds, società di gestione del risparmio. Nel 2000 Banca Mediolanum dà il via al processo di espansione all’estero approdando dapprima in Spagna attraverso l’acquisizione del Gruppo Bancario Fibanc e proseguendo poi, l’anno successivo, con l’acquisto di Gamax Holding e di Bankhaus August Lenz & Co in Germania. Sempre nel 2000 Ennio Doris ed Enrico Cuccia siglano un’alleanza che si concretizza in un accordo di joint venture e di scambio azionario fino al 2% tra Mediolanum e Mediobanca. Siamo ancora nel 2000 quando il fondatore di Banca Mediolanum traccia un cerchio sulle sabbie di un lago salato per spiegare il suo nuovo modello di banca: quella “costruita intorno a te”. Ennio Doris si mette in gioco in prima persona divenendo testimonial della campagna pubblicitaria della banca. Nel 2008 il testimone aziendale passa al figlio Massimo che da allora è alla guida di Banca Mediolanum come amministratore delegato.

Nel settembre 2008 con il fallimento di Lehman Brothers che innesca una crisi economica mondiale senza precedenti, per volontà di Ennio Doris, Banca Mediolanum decide di agire per tutelare gli 11mila clienti che hanno subìto perdite con le polizze index linked collegate ai titoli Lehman. I due azionisti di maggioranza, la famiglia Doris e il gruppo Fininvest, scelgono di intervenire a proprie spese rimborsando con 120 milioni di euro gli 11mila clienti impattati, senza esporre in alcun modo gli azionisti di minoranza della banca. “Il miglior investimento della mia vita”, ricorderà in più occasioni. L’anno dopo i risultati commerciali del gruppo toccano 5,8 miliardi di raccolta netta, quasi il doppio del 2007. Fino a allo scorso 3 novembre, Ennio Doris ha ricoperto la carica di presidente di Banca Mediolanum, giorno nel quale è stato nominato presidente onorario.

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