Gaia e l’autotune: quando la voce “perfezionata” ruba la scena al Concertone

Oh, il Concertone del Primo Maggio, quel momento sacro in cui la musica dal vivo dovrebbe celebrare il lavoro, la passione e… beh, le maestranze, no? E chi meglio di Gaia, ex stella di Amici, per scaldare la piazza con la sua voce potente e il suo carisma? Peccato che, tra un applauso chiesto per la band e un elogio alle persone dietro le quinte, qualcosa sia andato storto. Tipo, l’autotune. Già, quell’effettino magico che trasforma ogni nota in un sogno digitale, ma che, se lasciato acceso mentre parli, ti fa sembrare un robot che ringrazia il pubblico.

E così, mentre Gaia incitava a “fare un po’ di casino” per i suoi musicisti, la sua voce, alterata dall’autotune, ha fatto boom nelle casse di Piazza San Giovanni. E pure sui social, ma per motivi ben diversi. “Leva l’autotune quando parli!” è stato il grido di battaglia di un utente su X, mentre un altro, con un pizzico di sarcasmo, ha cinguettato: “Ricordate di staccare l’autotune quando il cantante di turno (tipo Gaia) parla e dice tante ovvietà appena finito il pezzo”.

Gaia

Il video dell’incidente è diventato virale più velocemente di un tormentone estivo, e la rete si è trasformata in un’arena di gladiatori digitali. Da una parte, i critici armati di tastiera: “Gaia, sei talentuosissima, ma questa tua ‘autotune era’ è inutile con la tua voce!”; “Che fastidio, non sanno cantare senza autotune!”; e persino chi ha tirato fuori la teoria del complotto: “Ha cantato in playback, l’autotune è la prova!”. Dall’altra, i difensori, che con calma olimpica hanno provato a spegnere l’incendio: “È solo una svista tecnica, capita, rilassatevi”.

E Gaia? Silenzio. Nessuna replica, nessun post riparatore. Sul suo Instagram, il video della performance è ancora lì, sommerso da commenti che oscillano tra l’adorazione e il disappunto. “Un po’ di casino per la mia band e per tutte le persone che hanno reso possibile questa giornata”, aveva detto, con la voce che sembrava uscita da un remix di Skrillex. E mentre lei celebrava il lavoro dietro le quinte, il pubblico si è chiesto: ma la voce davanti al palco era vera? Qualcuno ha ipotizzato che la sua esibizione di Chiamo io, chiami tu fosse tutta registrata, con Gaia a mimare il tutto come una popstar in un video di TikTok.

Ironia della sorte, in un evento che celebra la musica dal vivo e il sudore di chi rende possibile lo spettacolo, a rubare la scena è stata una voce digitale. Un errore tecnico? Una scelta artistica? Un playback malcelato? Non lo sappiamo. Quel che è certo è che, mentre Gaia chiedeva applausi per le maestranze, l’autotune ha fatto più rumore di qualsiasi amplificatore. E in fondo, in un mondo dove la perfezione è a un clic di distanza, forse è questo il vero “casino” del nostro tempo: una voce distorta che, invece di unire, divide. Brava Gaia, continua a cantare. Ma magari, la prossima volta, spegni quel benedetto effetto.