Giovanni Melillo è il nuovo capo Procura Napoli ma il Csm si divide

Giovanni Melillo è il nuovo capo Procura Napoli ma il Csm si divide
28 luglio 2017

Il nuovo procuratore capo di Napoli è Giovanni Melillo (foto). La nomina arriva al termine di un lunghissimo plenum, per diverse ore anche secretato, che si è diviso sulla scelta del sostituto di Giovanni Colangelo, andato in pensione a febbraio scorso. Il sostituto procuratore generale presso la Corte d’appello di Roma, ed ex capo di gabinetto del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha ottenuto 14 voti, mentre l’altro candidato in corsa, Federico Cafiero de Raho, capo della Procura di Reggio Calabria, ha ricevuto 9 preferenze. Si sono astenuti il laico Alessio Zaccaria e il togato Aldo Morgigni di A&I. Hanno votato a favore di Melillo, i laici, Maria Elisabetta Alberti Casellati, Renato Balduzzi, Giuseppe Fanfani, Paola Balducci, Antonio Leone e Pierantonio Zanettin, e i consiglieri togati Lucio Aschettino (Area), Claudio Galoppi (Mi), Fabio Napoleone (Area), Antonio Ardituro (Area), Nicolo Clivio (Area), Valerio Fracassi (Area), il primo presidente della Cassazione, Giovanni Canzio e il pg della Cassazione, Pasquale Ciccolo. Si sono espressi per Cafiero De Raho, Ercole Aprile (Area), Massimo Forciniti (Unicost), Piergiorgio Morosini (Area), Lorenzo Pontecorvo (Mi), Rosario Spina (Unicost), Francesco Cananzi (Unicost), Luca Forteleoni (Mi), Luca Palamara (Unicost), Maria Rosaria San Giorgio (Unicost). Non ha preso parte al voto il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini.

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E proprio Legnini ha commentato la scelta del plenum: “Si è trattato di una discussione lunga e complessa che ha occupato l`intera giornata e che ha consentito di produrre un confronto approfondito ma corretto anche se a tratti aspro” che “si è svolto in assoluta libertà e senza alcun condizionamento interno ed esterno”. Secondo il vice presidente del Csm, “proprio il confronto serrato che si è svolto consente di affermare che i cinque mesi di vacanza, certo troppo lunghi, sono stati utilizzati dagli Organi consiliari per far sì che la scelta infine compiuta con un voto pubblico e responsabile fosse la più possibile consapevole e meditata”. “In questi cinque mesi, peraltro, il Procuratore Aggiunto Vicario dott. Fragliasso, in condizioni molto difficili, ha ottimamente assicurato la conduzione di quell`importante e complesso Ufficio – ha proseguito Legnini – quello più grande d`Italia per numero di magistrati e più complesso e delicato per i procedimenti che lì vengono trattati”.

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