Gli 80 anni del Papa che ha accelerato i tempi della Chiesa. Auguri da tutto il mondo

Gli 80 anni del Papa che ha accelerato i tempi della Chiesa. Auguri da tutto il mondo
17 dicembre 2016

Santita’, tra poco compira’ 80 anni… “Chi? Io?”. Reagiva cosi’, con una risata, Papa Francesco quando, intervistato poco tempo fa da Tv2000, gli veniva ricordato il compleanno che cade oggi, 17 dicembre. Jorge Mario Bergoglio non ama essere festeggiato, non sembra soffrire granché il peso dell’eta’ e, soprattutto, ha molti altri crucci a cui pensare. Anche il giorno stesso del compleanno è segnato dall’understatement. Il Papa, stamattina alle 8, ha già presieduto “una concelebrazione eucaristica con i Cardinali residenti a Roma”, ha informato la sala stampa, e poi la sua giornata “sara’ ‘normale’, ricca di impegni”: ricevera’ il Presidente della Repubblica di Malta, Marie Louise Coleiro Preca, il Prefetto della Congregazione per i Vescovi, Marc Ouellet, il Vescovo di Coira (Svizzera), Vitus Huonder, noto alle cronache per alcune sue prese di posizione polemiche sui gay, e, da ultimo, la Comunita’ di Nomadelfia. “Non amava molto festeggiare il compleanno”, ha spiegato un sacerdote che lo conosce molto bene, il sacerdote delle “Pepe” Di Paola che lavora nelle “villas miseras” di Buenos Aires.

AUGURI DI OBAMA Tra i tanti auguri ricevuti dal papa, ci sono anche Barack Obama: “Sia con le parole, sia con le azioni, papa Francesco ha ispirato le persone nel mondo con il suo messaggio di compassione, speranza e pace”, ha detto il Presidente americano in una nota diffusa dalla Casa Bianca. Jorge Mario Bergoglio “ci ha invitato a immedesimarci gli uni negli altri, ad aiutare chi si trova ai margini della società, a mostrare misericordia e a prenderci cura del pianeta che tutti condividiamo”. Obama ha spiegato che è stato un “suo grande onore” dare il benvenuto a Sua Santità alla Casa Bianca nel settembre 2015 e a lavorare insieme per le cause comuni. “Sono specialmente grato per il suo sostegno inestimabile nel nostro lavoro per normalizzare le relazioni tra Usa e Cuba, che ho annunciato il 17 dicembre di due anni fa”, ha aggiunto il leader americano.”Guidati dal suo umile esempio”, ha concluso, “possa la gente nel mondo fare passi avanti insieme verso la giustizia vera e la pace per tutti i figli di Dio”.

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QUESTIONI ESTERE Nato a Buenos Aires il 17 dicembre del 1936, battezzato (data per lui molto piu’ significativa) il giorno di Natale, Jorge Mario Bergoglio e’ stato eletto Papa tre anni e mezzo fa, il 13 marzo 2013. Sembra passato molto piu’ tempo. Solo quest’anno, il Papa ha presieduto un giubileo straordinario (iniziato, in realta’, a dicembre 2015. Ha portato avanti la riforma della Curia romana: mass media, nascita di due dicasteri che sciolgono e accorpano quasi tutti i pontifici consigli, normalizzazione dello Ior, giorni fa le ultime nomine, e dell’ospedale Bambino Gesu’, dopo gli scandali degli anni passati. Ha fatto chiudere dal tribunale vaticano la vicenda Vatilekas. Ha nominato nuovi cardinali da tutto il mondo (servono ancora due-tre anni perché il collegio cardinalizio abbia l’impronta bergogliana per oltre la meta’). Ha visitato il Messico (polemizzando con Donald Trump) e l’isola greca di Lesbos (portandosi dietro un gruppo di rifugiati musulmani), il Caucaso (Armenia a giugno, Georgia e Azerbaijan a cavallo tra settembre e ottobre), e la Polonia della Gmg in estate, ha incontrato, per la prima volta nella storia, il patriarca russo Kirill, a Cuba, ed ha preso parte, per la prima volta nella storia, alla commemorazione dei 500 anni della riforma protestante di Martin Lutero in Svezia. E’ intervenuto nella crisi venezuelana, ha benedetto l’accordo di pace in Colombia, ha continuato ad inviare segnali di fumo alla Cina, da ultimo ha chiesto al presidente siriano Bashar al-Assad di porre fine alla strage di Aleppo.

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MIGRANTI Sullo sfondo di una epocale crisi dei migranti, mentre monta in tutto il globo il populismo e si rafforzano leader autocratici, Francesco, “e’ un fatto che oggi Papa Francesco viene considerato da molti – non solo cattolici, o cristiani, e neppure credenti, ma anche da tantissimi non credenti, al di la’ dei confini delle comunita’ religiose – come una personalita’, un leader di statura mondiale”, ha commentato, sull’ultimo numero della Civilta’ cattolica, l’ex portavoce vaticano, il gesuita Federico Lombardi. E “non appartiene ad alcun Paese europeo, non ha visitato ancora i ‘grandi’ Paesi europei: e’ al di sopra delle parti ed e’ un leader globale, che guarda all’Europa e le parla con larghezza di orizzonti e piena liberta’” al punto da poter definire il suo messaggio “profetico”. Gli ultraconservatori non lo spaventano: “Io desidero una Chiesa aperta, comprensiva, che accompagni le famiglie ferite”, ha avuto a dire, ma “non taglio teste”: “Loro fanno il proprio lavoro e io faccio il mio”. Le divergenze emerse, al Sinodo e oltre, sono profonde, in seno alla Chiesa cattolica mondiale.

CONSERVATORI Al punto che qualcuno, come il conservatore Catholic Herald, ha scritto che “forse ci vorrebbe un Concilio vaticano III” per porre fine al dibattito innescato dall’eucaristia ai divorziati risposati. Lui non ci pensa proprio. Aprendo a questioni tabu’ fino a pochi anni fa, dall’omosessualita’ alle coppie di fatto, promuovendo una Chiesa “ospedale da campo” che non si scandalizza dei peccatori ma li accoglie con misericordia, dialogando con non credenti o credenti di altre religioni, rivitalizzando il Sinodo e valorizzando le Chiese locali, in realta’, il Papa riallaccia i fili del Concilio vaticano II (1962-1965). “Io proseguo sulla strada di chi mi ha preceduto, seguo il Concilio”, ha detto in un’intervista a Stefania Falasca per Avvenire. “Il Concilio ci ha detto questo, gli storici pero’ dicono che un Concilio, per essere assorbito bene dal corpo della Chiesa, ha bisogno di un secolo… Siamo a meta’”. Il Papa che accelera i tempi della Chiesa e’ un gesuita e non dimentica mai il detto attribuito al fondatore, santo Ignazio di Loyola: fai come se tutto dipendesse da te, spera come se tutto dipendesse da Dio.

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