Gli italiani non rinunciano alle “bionde”, 11 milioni di fumatori

Gli italiani non rinunciano alle “bionde”, 11 milioni di fumatori
29 maggio 2015

Non rinunciano alle “bionde”, i fumatori italiani, mentre la sigaretta elettronica appare in declino. Rimane praticamente invariato, infatti, il numero di tabagisti in Italia rispetto al 2014: circa 10,9 milioni, il 20,8% della popolazione. E’ quanto evidenzia il Rapporto Annuale sul Fumo in Italia, con dati rilevati dall’indagine Doxa effettuata per conto dell’ISS in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, illustrati al XVII Convegno “Tabagismo e Servizio Sanitario Nazionale” organizzato per la Giornata Mondiale senza Tabacco che quest’anno l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dedica al tema del commercio illegale dei prodotti del tabacco. Il 16,8% degli intervistati rivela di aver visto almeno una volta nell’ultimo anno venditori ambulanti di sigarette in strada; la percentuale è maggiore nelle regioni del sud Italia.

“Un dato ormai consolidato – ha sottolineato Walter Ricciardi, commissario dell’ISS,- è che la prevalenza di fumatori in Italia da 8 anni a questa parte rimane pressoché invariata, stupisce però che a fumare sia ancora uno sportivo su dieci, segno che dobbiamo ancora molto insistere sulla promozione dei corretti stili di vita soprattutto nei confronti dei giovani”. “La situazione di stallo – ha spiegato Roberta Pacifici, direttore dell’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell’ISS – riguarda tutte le fasce di età. L’età media di questa popolazione rimane costante (44,7 anni) così come l’età in cui si accende la prima bionda (18 anni) e l’età media in cui si smette (42 anni). Questo significa che tanti giovani iniziano a fumare quanti adulti smettono, un chiaro segnale che le strategie di intervento sulla prevenzione nei giovani e di cessazione vanno ripensate”. Si conferma invece, nel 2015, un’ulteriore diminuzione dell’uso della sigaretta elettronica. “Gli utilizzatori – secondo i dati forniti da Silvio Garattini, Direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri – sono passati dall’1,6% del 2014 all’1,1% del 2015 (nel 2013 erano il 4,2%)”. E per la prima volta vengono rilevati i dati anche nel mondo dello sport dove un atleta su dieci, con una leggera prevalenza nelle donne, fuma.

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