Gli oggetti ritrovati intorno a Auschwitz, per non dimenticare

Gli oggetti ritrovati intorno a Auschwitz, per non dimenticare
18 novembre 2016

Piatti, piccoli oggetti, abiti, memorie dei tempi della Shoa, di cui un gruppo di volontari e appassionati di storia va alla ricerca nell’area attorno al campo di concentramento di Auschwitz, nel Sud della Polonia. Una piccola capanna in legno ha rivelato molte sorprese. “Questi piatti erano della cucina delle SS – racconta Dag Kopijasz, segretario della Foundation of Memory Sites, istruttore di diving e volontario nel tempo libero – la mensa era qui vicino, e dietro di noi, a 200 metri, c’era il campo di Birkenau”. Per anni questo grande rullo è stato usato dalla squadra locale di calcio per sistemare il terreno di gioco. Durante l’Olocausto veniva usato per pavimentare le strade e merita di essere raccolto e collezionato.

Circa un milione di ebrei europei morirono nei campi nazisti di Auschwitz-Birkenau. A 70 anni dalla fine della guerra oggetti di ogni tipo, artigianato, utensili, sono ancora lì, e lo scopo della Fondazione è raccoglierli per conservarli in un piccolo museo. “Il nostro obiettivo è recuperare tutti gli oggetti di quel tempo, ognuno per noi ha un valore – spiega Ivo Kopijasz, anche lui della Fondazione – anche se sono cose piccolissime come i bottoni di una camicia di un prigioniero”. Ricordi, spesso, di vite spezzate, come questa statuina di Topolino in ceramica che apparteneva a un bambino, ucciso nel campo, o questo minuscolo zoccolo scolpito in legno. Ognuno di questi oggetti ritrovato dai volontari è memoria, è legato a una storia che merita di non essere dimenticata.

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