Governo, la scommessa di Meloni: completare il programma e chiedere il bis

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Giorgia Meloni

A metà del percorso legislativo, Giorgia Meloni alza la posta e rilancia la scommessa sul suo esecutivo. “Voglio realizzare tutto il programma del centrodestra e presentarmi agli elettori dicendo semplicemente: ‘Ve lo avevamo promesso, lo abbiamo fatto'”. Parole chiare, pronunciate in un’intervista all’AdnKronos, che suonano come una doppia sfida: alle opposizioni, sempre più agguerrite, e allo stesso elettorato di centrodestra, che si aspetta risposte concrete.

Il “contratto” con gli italiani: lavoro e sicurezza al primo posto

La premier non usa giri di parole: il suo governo dovrà essere giudicato su sei fronti – economia, immigrazione, sicurezza, famiglia, riforme istituzionali e politica estera – ma è sul lavoro che punta a lasciare il segno. “Vogliamo essere ricordati come l’esecutivo che ha ridotto il precariato e messo in sicurezza i lavoratori”, dice, annunciando un pacchetto da 1,25 miliardi per interventi sul tema. Un messaggio studiato, che arriva a pochi giorni dall’incontro con sindacati e imprese, fissato per l’8 maggio.

Le bordate delle opposizioni: “Numeri truccati e promesse non mantenute”

La reazione del fronte avversario è immediata. Elly Schlein (Pd) attacca: “Meloni continua a mentire spudoratamente sui numeri”. Giuseppe Conte (M5S) rincara: “Questo governo prende in giro i lavoratori”. Matteo Renzi (IV) stila un bilancio impietoso: “Mentre lei parla, gli stipendi restano fermi e 191mila italiani sono scappati all’estero”. La stessa Meloni ammette le criticità su due dossier spinosi: energia (“Dobbiamo abbassare strutturalmente i costi”) e natalità (“I risultati sono ancora insufficienti”).

Gli equilibri internazionali: Trump, l’Ue e il “pragmatismo” con Macron

Sul palcoscenico globale, la leader di FdI gioca la carta del realismo. Dopo aver consigliato il presidente serbo Vučić (“Con Trump meglio trattare a Mar-a-Lago che a Washington”), rivendica la “special relationship” con gli USA, ma senza sottomissione: “Difendiamo i nostri interessi con lealtà”. Con l’Europa, il tono è diverso: a Bruxelles chiede una “rimodulazione” del Green Deal, mentre con von der Leyen mantiene un “rapporto franco”. E Macron? “Italia e Francia sono amiche, ma competono su molti settori”.

La battaglia politica interna: premierato e legge elettorale

Tra i corridoi di Palazzo Chigi, si moltiplicano i rumors su una possibile legge elettorale che introduca il premierato. Un tema che divide anche la maggioranza, ma che per Meloni potrebbe essere la chiave per consolidare il potere. Intanto, la premier torna a denunciare gli “attacchi sessisti” subiti negli anni: “Non bisogna abituarsi a questo clima”. Una stilettata a chi, come Maria Elena Boschi (IV), le rinfaccia: “Lei ha usato lo stesso linguaggio per anni”.

La scadenza naturale è la primavera del 2027, ma in molti, a Roma, scommettono su un voto anticipato già nel 2026. Meloni, intanto, lavora per trasformare le promesse in fatti. Perché sa bene che, in politica, contano più i risultati delle parole.