Grillo impone la pax: “Qualche cazzatina la facciamo anche noi”. Di Maio ammette: ho sbagliato. E la piazza ‘incorona’ Dibba

Grillo impone la pax: “Qualche cazzatina la facciamo anche noi”. Di Maio ammette: ho sbagliato. E la piazza ‘incorona’ Dibba
7 settembre 2016

di Giuseppe Novelli

raggiAltro che passo indietro, ci vuole Beppe Grillo per provare a rimettere dritto il timone della nave M5s, in piena tempesta dopo soli due mesi di guida al Campidoglio. E’ il leader del Movimento che arriva di persona a Nettuno a dare la linea, riunendo il direttorio al completo e telefonando a Virginia Raggi. La strategia comunicativa dettata è semplice, ricorda quelle delle tifoserie allo stadio quando la squadra del cuore è in difficoltà: basta risse in pubblico, Luigi Di Maio chieda rapidamente scusa per avere “sottovalutato” la vicenda delle indagini su Paola Muraro, per il resto si prenda tempo e si sposti l’attenzione sbeffeggiando la squadra avversaria, ovvero il Pd. Come allo stadio, appunto. La Raggi viene tenuta lontana, rimane a Roma, ma nella telefonata con Grillo riesce a ottenere, per ora, la difesa della Muraro fino a prova contraria. In cambio, però, accetta di intervenire su Marra che “verrà ricollocato”, come scrive prima il blog di Grillo e poi la stessa sindaca.

Dopo telefonate e colloqui, la prima a farsi sentire è proprio la Raggi, che pubblica un video: “Sono qui oggi per fare chiarezza su quello che è stato definito il caso Muraro. Voglio raccontarvi con semplicità cosa è accaduto o, meglio, cosa sta accadendo. Sappiamo che in procura c’è un fascicolo che riguarda l’assessore all’Ambiente Paola Muraro. Noi ad oggi però non abbiamo avuto modo di leggere le carte. Non sappiamo nulla. Se dovessero emergere delle responsabilità, lo diciamo chiaramente: non faremo sconti a nessuno. Tuttavia, lo dico chiaro, saranno i pm a decidere se vi è o meno un ipotesi di reato. Non saranno certo i partiti, né tanto meno i giornali. Nel frattempo, l’assessore Muraro continuerà a lavorare per pulire questa città. E si metta fine alle polemiche”.

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Tutta qui la versione di Virginia sulla vicenda, “aspettiamo le carte”. Poi, appunto, l’attacco agli altri: “Non è passato giorno senza che ci sia un attacco, un`accusa. Sappiamo bene che questo nostro modo di lavorare può dare fastidio a qualcuno o può far paura. Ma non ci fermeranno, noi dobbiamo fare l’interesse dei romani”. E’ esattamente lo stesso copione recitato da Grillo qualche ora dopo a Nettuno, ovviamente con l’abilità da mattatore del palco che lo contraddistingue: “E’ bellissimo, è il sistema che reagisce compatto contro di noi. La Raggi in due mesi ha riscoperto 90 milioni, e chi ha perso quei soldi ora fa due conti…”. Neanche una parola sulla Muraro, solo lo sberleffo al “sistema” che reagisce al governo M5s. Certo, ammette, “qualche cazzatina la facciamo anche noi”. Grillo invita i suoi a resistere alle tentazioni: “Dovete avere il coraggio di dire di no”. Ma poi, ecumenicamente, promuove tutto il direttorio, nonostante le liti delle ultime ore. Un modo per ricordare a tutti che serve unità e che nessuno può permettersi di fare la primadonna: “Questi ragazzi fantastici, il famoso direttorio, voglio ringraziarli. Voglio ringraziare quelli che sono stati vicini alla Raggi”.

dimaio dibattistaE del resto i “fantastici ragazzi” Grillo li ha voluti tutti sul palco, non solo Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, ma l’intero direttorio: ci sono Roberto Fico, Carla Ruocco, Carlo Sibilia. Come anche alcuni deputati M5S come Giulia Sarti, Angelo Tofalo, la capogruppo alla Camera, Laura Castelli, Davide Crippa. Cori e applausi per Di Battista, è il leader della piazza Più applausi, più telefonini alzati a filmare, a immortalare il deputato-motociclista in felpa blu, perfino il coro: “Dibba, Dibba, Dibba…”. Se la piazza di Nettuno fosse la Cassazione, la scelta del popolo M5S sarebbe inappellabile. Il leader futuro è Alessandro Di Battista, altro che Luigi Di Maio a cui è toccato il compito di fare mea culpa. “Devo delle spiegazioni al popolo M5s – dice dal palco il vice presidente della Camera -. L’ex ad di Ama ha fatto 14 denunce contro il nostro assessore all’Ambiente. Uno del Pd denuncia, l’assessore risulta indagato perché è iscritto al registro degli indagati. Ho commesso un errore, ho sottovalutato, perché pensavo che quell’iscrizione venisse dalle denunce Pd… Per questo non l’ho detto a Roberto, ad Alessandro, a Carla… Ho sottovalutato e sono qui a guardarvi negli occhi e a dirvelo”. Poi, anche Di Maio, torna ad attaccare il Pd, i giornali che non si sa “dove erano quando c’era mafia capitale” e via dicendo. Per ora questa è la pax imposta da Grillo. Il leader prova a ripartire da qui. “Virginia Raggi continuerà il suo lavoro a Roma e M5s “vigilerà”. Ha assicurato il leader: “Virginia Raggi sta reggendo benissimo in questa situazione impossibile. Andrà avanti, noi vigileremo che il programma del Movimento sarà espresso”.

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