Hong Kong, arrestati 53 attivisti tra cui un americano. Cina: E’ stato necessario

Hong Kong, arrestati 53 attivisti tra cui un americano. Cina: E’ stato necessario
6 gennaio 2021

Gli arresti di massa, sono stati la più grande mossa contro il movimento per la democrazia di Hong Kong da quando la legge è stata imposta da Pechino lo scorso giugno per reprimere il dissenso nel territorio semi-autonomo. Sono 53 gli attivisti del fronte democratici finiti in manette a Hong Kong per aver “organizzato e partecipato” la sovversione dei poteri dello Stato, in base all’ art.22 della legge sulla sicurezza nazionale: è la motivazione della maxi retata che ha mobilitato un migliaio di 1.000 agenti di polizia per le primarie del 2020 organizzate in vista delle politiche di settembre, rinviate di un anno a causa del Covid-19. Il sovrintendente senior Steve Li, secondo i media locali, ha detto che sono stati perquisiti 72 luoghi diversi e notificati ordini di consegna di materiale utile alle indagini a 4 società.

“L’operazione odierna prende di mira gli elementi attivi che sono sospettati di essere coinvolti nel crimine di rovesciare o interferire (e) distruggere seriamente l’esecuzione legale dei doveri del governo di Hong Kong”, ha detto John Lee, ministro della sicurezza di Hong Kong. La Cina difende la maxi retata che oggi ha portato a Hong Kong all’arresto di 53 attivisti di primo piano del fronte pro democrazia. E’ stata una misura necessaria, ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying, secondo cui l’unico danno fatto “è stato a quel tipo di libertà di alcune forze esterne e di individui in collusione tra loro nel tentativo di danneggiare la stabilità e la sicurezza della Cina”. Tra le persone arrestate, oltre a quasi tutti i parlamentari democratici uscenti, ci sono Benny Tai, professore di Legge, fondatore del movimento Occupy Central e ispiratore della strategia alla base delle primarie, e John Clancey, avvocato e cittadino americano, tesoriere del gruppo politico Power for Democracy.

Leggi anche:
Xi Jinping a Blinken: cercare terreno comune malgrado divergenze

Ha tuonato Antony Blinken, scelto dal presidente eletto degli Usa, Joe Biden, come futuro leader della diplomazia: “E’ un attacco a chi difende i propri diritti, gli Usa sono al fianco del popolo di Hong Kong”, promettendo che “l’amministrazione Biden-Harris si schiererà con il popolo di Hong Kong e contro la stretta di Pechino sulla democrazia”.  Il leader del Ppe Donald Tusk ha chiesto invece l’intervento dell’Europa e della Gran Bretagna. “Gli arresti degli attivisti pro-democrazia invia il segnale che il pluralismo politico non è più tollerato ad Hong Kong” ha detto, Peter Stano, portavoce dell’Alto rappresentante Ue Josep Borrell. “Chiediamo la liberazione immediata delle persone arrestate”, ha aggiunto.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti