Il Giappone rinuncia all'”hanko”? Suga vuole eliminare i sigilli dopo XVIII secoli

Il Giappone rinuncia all'”hanko”? Suga vuole eliminare i sigilli dopo XVIII secoli
7 ottobre 2020

Il Giappone sta per abbandonare l'”hanko”. Cos’è l'”hanko”? E’ il sigillo tondo che nel Sol levante fa da firma legale per ogni cittadino. Uno strumento che, però, nell’attuale mondo digitale in cui la firma può essere elettronica e molta della comunicazione avviene via email, appare inesorabilmente datato. Così oggi il primo ministro Yoshihide Suga ha chiesto al governo di preparare piani per abbandonare la veneranda tradizione del sigillo.

Suga ha promesso, arrivando alla premiership alcune settimane fa, di migliorare l’efficienza della burocrazia e di accrescere il numero dei servizi erogabili online, al momento piuttosto scarsi. “Voglio che tutti i ministeri compilino una revisione complessiva delle loro procedure amministrative nel prossimo futuro”, ha ribadito oggi Suga al Consiglio per la promozione della riforma amministrativa, un organismo consultivo che include personalità del settore privato e accademici, secondo quanto ha riportato l’agenzia di stampa Kyodo.

L'”hanko” è un sigillo che in Giappone è stato introdotto dall’VIII secolo, a imitazione della Cina, con valore legale. Può assumere diverse forme. Un “hanko” – chiamato “ginko-in” – è utilizzato per le operazioni bancarie, un altro definito “jitsu-in” è quello legalmente registrato che si usa nei contratti. Sostanzialmente, il sigillo è necessario per svolgere qualsiasi operazione ufficiale in Giappone. Ma l’utilizzo, oltre a essere un limite alla digitalizzazione del paese, oggi rappresenta anche un problema alla luce delle misure di distanziamento fisico per contenere COVID-19: per apporlo, infatti, bisogna essere fisicamente presenti.

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Eliminarlo, tuttavia, potrebbe non essere una delle operazioni più agili. Secondo quanto ha dichiarato il ministro della Riforma amministrativa Taro Kono, sono più di 10mila le procedure amministrative che richiedono l’utilizzo di un “hanko”. Kono sostiene che il 90 per cento possono essere semplificate. Kono ha anche lanciato una campagna per superare un altro strumento certo più moderno dell'”hanko”, ma abbastanza datato: il fax. Ancora oggi gran parte della comunicazione amministrativa formale avviene attraverso queste macchine che provocheranno certamente una qualche nostalgia nella “X Generation”, ma che a loro volta appaiono superate come lo erano le musicassette dopo l’arrivo del CD. askanews

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