Italia-Turchia, vertice a Roma: Meloni ed Erdogan rafforzano l’asse economico e militare

Giorgia Meloni e Recep Tayyip Erdogan

Giorgia Meloni e Recep Tayyip Erdogan

Si accendono i riflettori su Villa Doria Pamphili, dove martedì 29 aprile il presidente del Consiglio Giorgia Meloni accoglierà il presidente turco Recep Tayyip Erdogan per il IV Vertice Italia-Turchia. Palazzo Chigi conferma l’appuntamento alle 11:30, in un evento che promette di cementare i legami tra Roma e Ankara, con un’agenda fitta che spazia dall’economia alla difesa. Sempre martedì 29 aprile, ma alle alle 15, all’Hotel Parco dei Principi, si terrà il Forum di dialogo imprenditoriale Italia-Turchia, a cui parteciperà la stessa premier. Il summit, inizialmente fissato per il 17 aprile e poi rinviato senza spiegazioni ufficiali, arriva in un momento di straordinaria vivacità nei rapporti bilaterali.

Gli scambi commerciali hanno toccato quota 32 miliardi di dollari nel 2024, con l’export italiano verso la Turchia schizzato a +24% nell’ultimo anno. A corollario dell’incontro intergovernativo, un business forum strutturato in panel tematici metterà al centro settori chiave: economia circolare, innovazione, automotive, difesa, aviazione, energia sostenibile e infrastrutture. Obiettivo? Dare nuova linfa a una partnership che si fa sempre più strategica. Un tassello cruciale di questa collaborazione è l’intesa siglata a marzo tra Leonardo e Baykar, gigante turco dei droni.

La joint venture paritetica punta a produrre velivoli senza pilota, come l’imponente Akinci – sei tonnellate, capace di trasportare una tonnellata di armamenti – e il TB2, drone kamikaze più leggero. La produzione sarà distribuita tra i due Paesi: in Italia, La Spezia (stabilimenti Piaggio) si occuperà dell’assemblaggio, Ronchi dei Legionari dei componenti aeronautici, mentre Roma sarà il cuore della componentistica elettronica. Il via alla produzione è atteso per il 2026, un progetto che proietta Italia e Turchia al centro della tecnologia militare.

L’ultimo faccia a faccia intergovernativo, datato luglio 2022 ad Ankara, aveva già tracciato la rotta di questa alleanza. Ma il rinvio di aprile, mai motivato, lascia intravedere qualche ombra diplomatica. Resta il fatto che il Mediterraneo, crocevia di interessi globali, rende Roma e Ankara interlocutori imprescindibili. Martedì, sotto lo sguardo attento della comunità internazionale, Meloni ed Erdogan avranno l’occasione di consolidare un’intesa che guarda al futuro, tra opportunità economiche e ambizioni geopolitiche.