Italiano, napoletano o siciliano? Il questionario choc delle scuole inglesi. Gb: “Rammarico per accaduto, modificato questionario”

Italiano, napoletano o siciliano? Il questionario choc delle scuole inglesi. Gb: “Rammarico per accaduto, modificato questionario”
12 ottobre 2016

Italiano, napoletano o siciliano? Il questionario choc delle scuole inglesi

 Il governo britannico esprime “il proprio rammarico” per le categorizzazioni espresse nel modello del questionario distribuito alle scuole e “per le offese da questo eventualmente arrecate”. Cosi’ un portavoce del governo britannico, che spiega che il dicastero dell’Istruzione “ha modificato i codici in questione e da oggi tutti gli allievi di madrelingua italiana saranno classificati sotto un unico codice”. “Il governo britannico acquisisce informazioni linguistiche come parte del censimento scolastico per assicurarsi che gli studenti di madrelingua diversa dall’inglese possano ricevere la migliore istruzione possibile nel Regno Unito” ha spiegato il portavoce. “Ci e’ stata segnalata la presenza di uno storico errore amministrativo nei codici linguistici in uso fin dal 2006. Anche se tale errore non ha avuto alcun impatto sull’istruzione ricevuta dagli alunni italiani nel regno Unito, il governo britannico esprime il proprio rammarico per l’accaduto e per le offese da questo eventualmente arrecate”. Tutto nasce dal fatto che alcuni giorni fa dei genitori hanno pubblicato online le foto dei moduli d’iscrizione dei propri figli ad alcune scuole della Gran Bretagna. Tra le opzioni da scegliere nel campo riguardante la nazionalità alcune sono subito saltate all’occhio. Dopo il classico “italiano” ecco comparire altre due possibilità: “italiano-napoletano” e “italiano-siciliano”. “L’Italia e’ dal 17 marzo 1861 un Paese unificato”. L’ambasciata italiana a Londra utilizza anche l’ironia per protestare formalmente con le autorita’ britanniche riguardo a “talune categorizzazioni regionali comparse sui moduli online per l’iscrizione scolastica in alcune circoscrizioni in Inghilterra e nel Galles”. “I moduli sui siti di alcune circoscrizioni scolastiche – spiega la rappresentanza diplomatica sul proprio profilo Facebook- indicano infatti una scelta fra “italiano”, “italiano – napoletano” e “italiano-siciliano”. L’ambasciata ha chiesto, con una nota verbale, la “rimozione immediata di tali categorizzazioni”. Il ministero degli Esteri inglese ha promesso che correggerà i moduli. Chissà, magari adesso inseriranno una pizza, un mandolino e la parola mafia. Inevitabili le reazioni. “Da uomo del Sud, ma soprattutto da italiano e da europeo sono indignato, trovo inaccettabili gli episodi che si sono verificati negli ultimi giorni in Gran Bretagna, frutto evidente di ignoranza rispetto a tutto cio’ che e’ diverso, proveniente da altro Paese, appartenente a un’altra cultura”. Cosi’ il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, commenta i moduli predisposti da alcune scuole in Gran Bretagna.

Per Faraone “non ci sono giustificazioni o scuse che tengano” perche’ “l’intollerabile distinzione fra gruppi linguistici non rende giustizia a un Paese dalla storia e dalla cultura cosi’ grandi come il Regno Unito che pare, in questo caso, operare una sorta di ghettizzazione dei meridionali, considerati alla stregua di un popolo separato. La scuola italiana – aggiunge Faraone – ha superato da tempo questi stereotipi e mostra un’apertura verso l’altro, straniero, disabile, diverso, che evidentemente a quella d’Oltremanica manca ancora. Dobbiamo evitare con forza che cio’ che viene superato qui permanga altrove, come purtroppo spesso capita. La scuola, nel Regno Unito come in Italia – conclude il sottosegretario – deve lavorare per l’integrazione, per la diffusione della cultura, per la formazione delle generazioni future, lasciandosi alle spalle visioni ottocentesche ormai fuori dalla realtà”. In campo anche il presidente del Parlamento siciliano: “Certi sciocchi pregiudizi sono proprio duri a morire. E forse ad alimentarli avra’ influito anche la campagna pro Brexit – tuona Giovanni Ardizzone -. Qui a Bruxelles, dove mi trovo per la riunione del bureau del Comitato delle Regioni, al contrario, quando qualche collega inglese scopre che sono siciliano mi dice ‘Sicilia? Very, very beautiful'”. “Mi auguro – conclude Ardizzone – si tratti solamente di qualche sporadico e isolato episodio, ma comunque bene ha fatto l’ambasciatore italiano a Londra, Pasquale Terracciano, a protestare ufficialmente con il Foreign Office, sottolineando che l’Italia e’ unita da oltre 150 anni, oltre a chiedere l’immediata rimozione di questa indebita caratterizzazione pseudo-etnica”.

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