Il kamikaze di Bruxelles era stato arrestato e poi scarcerato in Italia. L’algerino aveva fornito documenti ai terroristi

Il kamikaze di Bruxelles era stato arrestato e poi scarcerato in Italia. L’algerino aveva fornito documenti ai terroristi
28 marzo 2016

L’Italia si conferma piattaforma logistica importante per i miliziani dell’Isis che, da mesi, stanno insanguinando l’Europa. Nel nostro Paese, infatti, è stato detenuto (e scarcerato), Moez Fezzani ben Abdelkader, conosciuto anche con il nome di battaglia Abu Nassim, che sarebbe tra gli autori del video di propaganda in cui l’Isis ha rivendicato il massacro di Bruxelles. In Italia, poi, si trovava Djamal Eddine Ouali, l’algerino di 40 anni arrestato ieri a Salerno con l’accusa di aver fornito documenti falsi ai terroristi. E in Italia, ancora, è transitato, nell’estate del 2015, anche Khalid El Bakraoui, il kamikaze che si è fatto esplodere all’interno della stazione della metropolitana di Maelbeek di Bruxelles. A rivelaro Sky Tg24 che cita fonti dell’antiterrorismo. Secondo quanto ricostruito il 23 luglio del 2015, alle ore 8.25, Khalid atterrò all’aeroporto di Treviso con un volo Ryanair proveniente da Bruxelles. Una notte in Italia, presso l’hotel Courtyard Marriott dell’aeroporto di Venezia e poi, Il giorno dopo, il nominativo del terrorista viene registrato su un volo Volotea partito dall’aeroporto Marco Polo alle ore 6 con destinazione Atene. Pochi giorni più tardi, il primo agosto, Salah Abdeslam veniva avvistato nel porto di Bari diretto a Patrasso. E sempre in Grecia, in un appartamento di Atene abitato da Abaaoud, è stata trovata la mappa dell’aeroporto di Bruxelles. Già allora, forse, il commando pianificava gli attentati di Bruxelles.

E, ieri come detto, e’ stato arresto a Bellizzi Ouali perche’ implicato nella rete che procura documenti falsi, emersa durante indagini lo scorso anno a Bruxelles. Il servizio centrale antiterrorismo, la polizia scientifica e la Digos di Roma l’hanno ammanettato in via Roma, davanti alla chiesa della cittadina salernitana. Djamal Eddine Ouali era destinatario di un mandato di arresto europeo emesso in Belgio per partecipazione a un’organizzazione criminale dedita a falso documentale e a favoreggiamento dell’immigrazione irregolare. Il suo nome era anche emerso durante alcune perquisizioni effettuate a ottobre 2015 a Saint Gilles, un sobborgo di Bruxelles, quando furono sequestrate mille immagini digitali in un covo di falsari riferibili a falsi documenti di identita’. In queste foto c’erano anche quelle di tre terroristi appartenenti al gruppo che ha progettato e realizzato le stragi a Parigi dello scorso 13 novembre 2015, e dei loro alias. In particolare c’erano i nomi falsi e le foto di Najim Laachroui, uno degli attentatori che si sono fatti esplodere il 22 marzo all’aeroporto di Zaventem; Mohamed Belkaid, ucciso durante l’irruzione il 15 marzo scorso dalle forze dell’ordine nell’appartamento a Forest, dove si nascondeva Salah Abdeslam; e lo stesso Salah Abdeslam.

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La procura di Bruxelles ha reso noto che chiederà il trasferimento in Belgio dell’algerino per aver fornito i documenti falsi ai presunti autori degli attentati di Parigi, tra i quali probabilmente lo stesso ‘cervello’ dell’apparato logistico della strage, Salah Abdeslam. L’indagine, secondo la procura di Bruxelles, deve ancora appurare se questo algerino 40enne abbia anche fornito i documenti falsi agli autori del duplice attentato dello scorso martedi’ a Bruxelles. L’algerino, che intanto in Italia si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere, potrebbe aver fornito la documentazione falsa oltreche’ ad Abdeslam, anche a Najim Laachroui, uno dei kamikaze dell aeroporto di Zaventem; e a Mohamed Belkaïd, legato agli attentati di Parigi e ucciso dalle forze speciali del Belgio, tre giorni prima dell’arresto di Abdeslam, nel corso di una perquisizione in una casa del quartiere di Bruxelles, Forest.

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