La Cappella Sistina si veste di mistero: il Conclave come nessuno lo ha mai raccontato

Per preservare il pavimento cosmatesco, vero capolavoro dell’arte musiva medievale, è stata installata una pedana in legno che copre interamente la superficie della Cappella. Questa precauzione, ormai consolidata nei conclavi moderni, serve a proteggere il delicato mosaico dai segni del tempo e dall’usura causata dal passaggio dei porporati. L’ambiente, già carico di spiritualità grazie agli affreschi michelangioleschi sulle pareti e sulla volta, è stato ulteriormente arredato con sobrietà e funzionalità.I banchi per i cardinali sono stati disposti su due file di diverso livello, garantendo a ciascun elettore una visuale ottimale sull’altare e sul Giudizio Universale, l’affresco monumentale che domina la scena. Ogni banco è accompagnato da un segnaposto con il nome del cardinale e dotato di una sedia in ciliegio, mentre i tavoli in legno grezzo sono coperti da un panno beige, simbolo di semplicità e umiltà.

L’urna, il Vangelo e gli strumenti del voto

Davanti all’altare, sotto lo sguardo severo del Cristo giudice dipinto da Michelangelo, è stato posizionato un tavolo in legno grezzo destinato ad accogliere l’urna delle schede elettorali. Questo elemento centrale diventa il cuore pulsante del Conclave, dove ogni voto viene raccolto con assoluta segretezza. Accanto all’urna, un leggio sostiene il Vangelo, sul quale i cardinali presteranno il loro giuramento di fedeltà e riservatezza.

A ogni porporato verrà consegnato un kit elettorale contenente un sacchetto in velluto per ritirare le schede, una penna, una cartellina rossa d’appoggio e una scheda per lo scrutinio. Pronti anche il pallottoliere, utilizzato per conteggiare i voti, e il registro dei votanti, che documenterà ogni passaggio dell’elezione. Nulla è lasciato al caso: ogni gesto è regolato dal cerimoniale liturgico e dalle norme stabilite dalla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis.

La stanza delle lacrime: emozione e responsabilità

Al termine dell’elezione, quando sarà proclamato l’“Habemus Papam”, il nuovo Pontefice si recherà nella cosiddetta “stanza delle lacrime” o “del pianto”. Questo spazio, situato accanto alla Cappella Sistina, funge da sacrestia e rappresenta il primo momento di intimità del Papa eletto con la sua nuova missione. Qui, l’emozione può travolgere: non sono mancate, nel corso della storia, lacrime di commozione e di profonda consapevolezza della responsabilità che grava sulle spalle del nuovo Vicario di Cristo.

Nella stanza sono pronti tre abiti papali, confezionati in diverse taglie, nei colori tradizionali bianco e rosso. I paramenti simboleggiano la purezza (bianco) e il martirio (rosso), richiamando la duplice natura del ministero petrino. Una volta vestito, il Papa si presenterà al mondo dalla Loggia delle Benedizioni della Basilica di San Pietro, per ricevere l’applauso e le preghiere dei fedeli radunati in Piazza San Pietro.

Un evento spirituale e storico

Il Conclave non è solo un evento istituzionale, ma un momento di profonda spiritualità e riflessione. La Cappella Sistina, con i suoi capolavori artistici e la sua atmosfera carica di storia, diventa il teatro ideale per questa elezione, che segna un nuovo capitolo nella vita della Chiesa. Ogni dettaglio, dalla disposizione dei banchi all’allestimento della stanza delle lacrime, è pensato per accompagnare i cardinali e il nuovo Papa in un cammino di fede, preghiera e discernimento.

Mentre il mondo attende con trepidazione l’annuncio del nome del successore di Pietro, la Cappella Sistina si prepara a vivere nuovamente il suo ruolo di custode di uno dei momenti più significativi della cristianità. Un luogo dove l’arte incontra la fede, e dove il futuro della Chiesa viene affidato alle mani di Dio e alla saggezza dei suoi servitori.