Un’Inter da leggenda: 4-3 al Barcellona e finale di Champions League conquistata
Una notte indimenticabile, di quelle che entrano nei libri di storia del calcio. L’Inter ha scritto un capitolo epico a San Siro, battendo il Barcellona per 4-3 in un match al cardiopalma e conquistando la finale di Champions League, in programma il 31 maggio all’Allianz Arena di Monaco di Baviera. Dopo il pirotecnico 3-3 dell’andata, i nerazzurri hanno compiuto un’impresa titanica, rimontando e resistendo a un Barcellona mai domo, con un finale da brividi firmato da Acerbi e Frattesi, e le parate decisive di Sommer. Ora, ad attendere l’Inter in finale, ci sarà una tra PSG e Arsenal.
Primo tempo: l’Inter domina, il Barça insegue
La partita inizia con il copione di Montjuic: il Barcellona monopolizza il possesso, ma l’Inter è letale nelle ripartenze. Lautaro Martinez, in dubbio fino all’ultimo, è il faro dell’attacco nerazzurro. Al 10’ serve Thuram, che però si fa ipnotizzare da Szczesny in fuorigioco. Il gol è nell’aria e arriva al 21’: Dimarco ruba palla a Dani Olmo, lancia Dumfries, che scarica per Lautaro. Il Toro non sbaglia e firma l’1-0 a porta vuota, facendo esplodere San Siro.
Il Barça reagisce, protesta per un presunto mani di Acerbi (non punito da Marciniak) e alza il ritmo, ma l’Inter non si scompone. Mkhitaryan e Calhanoglu sfiorano il raddoppio, che arriva al 39’ su rigore. Lautaro, steso in area da Cubarsi, si guadagna il penalty, con il VAR che corregge la chiamata iniziale di Marciniak. Dal dischetto, Calhanoglu è glaciale: 2-0. Tensione alle stelle prima dell’intervallo, con un battibecco tra Acerbi e Inigo Martinez che accende gli animi.
Secondo tempo: il Barça rimonta, Acerbi la riapre
La ripresa è un rollercoaster. L’Inter sembra in controllo e va vicina al 3-0 con Acerbi, ma il gol è annullato per fuorigioco. San Siro trattiene il fiato, e il Barcellona ne approfitta. Al 56’, su un cross di Gerard Martin, Dimarco perde Eric Garcia, che accorcia le distanze: 2-1. Quattro minuti dopo, Carlos Augusto, appena entrato, si fa sorprendere da Dani Olmo, che pareggia i conti. L’Inter vacilla, e al 88’ arriva la doccia gelata: Raphinha, dimenticato da Dumfries, trafigge Sommer per il 3-2 blaugrana.
Quando tutto sembra perduto, al 93’ Acerbi si trasforma in centravanti e pareggia con un colpo da rapace d’area: 3-3. San Siro è un inferno, e la partita vola ai supplementari.
Supplementari: Frattesi eroe, Sommer muro
L’extra time è un condensato di emozioni. All’8’ del primo tempo supplementare, Thuram serve Frattesi, che con una finta sublime supera Szczesny e firma il 4-3. San Siro esplode, ma il Barcellona non molla. Al 108’, Marciniak fischia la fine del primo tempo supplementare con Barella lanciato a rete, scatenando le proteste nerazzurre. Nel secondo supplementare, il Barça si getta all’arrembaggio, ma Sommer si erge a protagonista con una parata strepitosa su Lamine Yamal a sei minuti dalla fine. Frattesi sfiora la doppietta, Szczesny risponde presente. Al triplice fischio, San Siro è in delirio.
Un’impresa per la storia
Questa Inter, guidata da un Lautaro Martinez monumentale e da un collettivo capace di soffrire e colpire, ha scritto una pagina indelebile. Le parate di Sommer, la grinta di Acerbi, la freddezza di Calhanoglu e il guizzo di Frattesi hanno piegato un Barcellona stellare. Ora, l’appuntamento è a Monaco, per sognare la seconda Champions League della gestione Inzaghi. Una notte che i tifosi nerazzurri non dimenticheranno mai.