Ballottaggi a Roma, la maggioranza dei cattolici ha votato per Virginia Raggi

Ballottaggi a Roma, la maggioranza dei cattolici ha votato per Virginia Raggi
21 giugno 2016

A Roma per Virginia Raggi, a Torino per Piero Fassino, a Milano fifty fifty per Giuseppe Sala e Stefano Parisi. E’ questo l’orientamento dei cattolici praticanti alle recenti elezioni comunali a quanto rilevato da un’indagine Ipsos riportata da Radio Vaticana. A Milano i cattolici che vanno settimanalmente a messa hanno votato in modo equanime per Parisi e Sala, 50%-50%. Per Luca Comodo, direttore della divisione politico sociale dell’istituto, questo è dovuto a due fattori, “alla vicinanza di profilo dei due candidati, che non hanno polarizzato in quel segmento di elettorato, perché entrambi erano candidati appetibili, non distinguibili. Non a caso, il voto per Parisi è più elevato nei cattolici che frequentano più raramente la Messa, dove c’è tipicamente, ancora, sia pure in maniera in parte residuale, un elettorato più orientato al centro-destra. Mentre Sala ottiene un risultato nettamente migliore tra chi non va mai o quasi mai alle funzioni religiose, dove c’è una presenza importante di sinistra”.

A Roma, tra i cattolici che frequentano settimanalmente la messa, “prevale la Raggi con nettezza: 57%, contro Giachetti al 43% – dice Comodo – Quindi anch’essi scelgono la Raggi, ma in una misura inferiore rispetto all’espressione complessiva degli elettori romani. I romani hanno votato per il 67% per Virginia Raggi; i cattolici che frequentano la Messa tutte le settimane le assegnano dieci punti in meno, mentre danno dieci punti in più a Giachetti”. A Torino, continua Comodo “la situazione cambia in maniera importante, perché i segmenti cattolici più fedeli, quindi che seguono la Messa tutte le settimane, ma in parte anche quelli che ci vanno una o due volte al mese, privilegiano Fassino di circa dieci punti in più: il 54% di quelli che vanno a Messa tutte le settimane a Torino votano per Fassino, contro il 45% medio della città. Quindi, in questo caso, ha fatto premio la percezione di continuità di buona amministrazione che a Fassino era riconosciuta”.

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