I russi avanzano. L’esercito di Kiev si ritira da Severodonetsk: 90% della città danneggiato

I russi avanzano. L’esercito di Kiev si ritira da Severodonetsk: 90% della città danneggiato
24 giugno 2022

Le forze ucraine hanno ricevuto l’ordine di ritirarsi dalla città orientale di Severodonetsk. “Le forze armate ucraine dovranno ritirarsi da Severodonetsk. Hanno ricevuto l’ordine”, ha dichiarato il governatore di Lugansk, Sergiy Gaiday. La città è stata “quasi ridotta in macerie” dai continui bombardamenti, ha aggiunto Gaiday. “Tutte le infrastrutture cruciali sono state distrutte. Il 90% della città è danneggiato, l’80% delle case dovrà essere demolito”. Intanto anche i militari asserragliati dentro lo stabilimento Azot hanno detto che si arrenderanno se i civili avranno garantita l’incolumità. In un report il centro di studi statunitense ‘Institute for the study of war’ sostiene però che la battaglia per Severodonetsk non sarà decisiva: “Le forze russe hanno ottenuto guadagni sostanziali nell’area di Severodonetsk-Lysychansk negli ultimi giorni e le truppe ucraine continuano a subire pesanti perdite. Ma le forze ucraine hanno fondamentalmente raggiunto il loro obiettivo nella battaglia rallentando e degradando le forze russe”, sostiene il report.

E ancora: “Le truppe ucraine sono riuscite per settimane ad attirare quantità sostanziali di personale, armi ed equipaggiamento russi nell’area e hanno probabilmente degradato le capacità complessive delle forze russe impedendo alle forze russe di concentrarsi su assi di avanzamento più vantaggiosi. Le operazioni offensive russe probabilmente si bloccheranno nelle prossime settimane. Indipendentemente dal fatto che le forze russe catturino o meno l’area di Severodonetsk-Lysychansk. Probabilmente garantendo alle forze ucraine l’opportunità di lanciare prudenti controffensive. La fissazione ideologica del Cremlino sulla cattura di Severodonetsk, proprio come il precedente assedio di Azovstal, sarà probabilmente a scapito finale delle capacità russe nei futuri progressi in Ucraina”.

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Intanto, a Lysychansk è stato danneggiato il ponte di accesso alla città. “I russi hanno effettuato attacchi aerei all’ingresso di Lysychansk, danneggiando il ponte di accesso. Ora solo le auto potranno attraversarlo, nessun camion invece entrerà in città” comunica Sergei Haidai, capo dell’amministrazione militare regionale di Luhansk, a poche ore dall’annuncio del ritiro delle truppe da Severodonetsk, città che – spiega Haidai – “è stata bombardata quasi ogni giorno dai russi per quattro mesi” e dove “il numero dei morti è in aumento”. Il governatore descrive una situazione difficile anche a Lysychansk, con “i russi che avanzano verso la città da Zoloty e Toshkivka” e “sei sistemi missilistici Tochka-U che hanno lasciato Starobilsk in direzione Lysychansk”. La tensione è alta in Ucraina. Lo stesso governatore regionale ucraino Pavlo Kyrylenko afferma all’agenzia AFP che “nessun posto, nessuna città nella regione orientale ucraina di Donetsk è sicura per i residenti, è estremamente pericoloso, poiché i combattimenti si intensificano tra le truppe ucraine e russe”.

Nei report di Kiev, l’avanzata russa nel Donbass prevede un’offensiva su più ampia scala nei prossimi mesi tanto da richiamare l’allarme su una “terza guerra mondiale” imminente e ben più letale del conflitto in corso da 121 giorni nell’Est dell’Europa. Nel frattempo, con il Donbass sempre più a rischio per il pieno controllo russo che potrebbe essere questione di poche settimane, da Mariupol esplode un forte allarme sanitario: “La città, occupata dalle forze armate russe, è sull’orlo di una catastrofe epidemiologica. La città è invasa da montagne di spazzatura indifferenziata, circa 9.000 tonnellate, e le condizioni igieniche sono precarie”, fa sapere il sindaco della città controllata dai russi, Vadym Boychenko. “Si stanno diffondendo – ha aggiunto – malattie infettive, tra cui non escludo il colera e la dissenteria. In tutte le zone ci sono sepolture naturali e nessuna fognatura è funzionante. Inoltre non c’è acqua potabile. Tutto questo mette a rischio la salute dei residenti di Mariupol che si ritrovano in un vero e proprio ghetto”. 

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Gli Usa, dal canto suo, continuano a inviare armi all’Ucraina. A Kiev arriveranno altri 450 milioni di dollari in armi, compresi sistemi missilistici. Secondo quanto riferito da John Kirby, coordinatore della Comunicazione del Consiglio per la Sicurezza nazionale, il nuovo pacchetto comprende i sistemi lanciarazzi Himars (High Mobility Artillery Rocket System), il relativo munizionamento e imbarcazioni per il pattugliamento delle coste. Dal 24 febbraio, ha sottolineato Kirby, gli Usa hanno fornito all’Ucraina 6,1 miliardi di dollari di aiuti.

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