Quando le dimensioni contano, in Islanda apre il museo del pene

Quando le dimensioni contano, in Islanda apre il museo del pene
16 novembre 2016

Da quello “monumentale” del Capodoglio, lungo circa 1 metro e 70 cm e pesante 75 chili a quello umano donato nel 2011 in punto di morte da un dongiovanni di 96 anni. Parliamo proprio di quello, dell’organo genitale maschile a cui a Reykjavik, in Islanda, è stato dedicato un vero e proprio “museo del pene”, con oltre 350 esemplari di falli, secchi o in formaldeide, tratti da diverse specie di esseri viventi. Lo ha fondato, nel 1997, con soli 63 pezzi, il collezionista di peni Sigurdur Hjartarson e oggi, arricchito e ampliato è gestito dal figlio, Hjortur. “Tutto è cominciato quasi per gioco nel 1974 – spiega – mio padre ricevette in regalo un bastone realizzato con un pene di bue seccato e allora decise di dar vita a questa singolare collezione”.

Il museo, ogni giorno viene vistato da centinaia di turisti, provenienti da tutto il mondo che percorrono le diverse sale con aria divertita ma anche con grande curiosità. “È unico al mondo – spiegano Kim e Tamara, due turiste canadesi – chi può resistere al fascino di un ‘museo del pene’? È irresistibile. Abbiamo pensato che fosse divertente venire qui e in effetti lo è”. L’intento, ha spiegato il direttore, è scientifico e non erotico. Infatti i visitatori più assidui e interessati del museo sono i giovani studenti che non mancano mai di fare domande sulle diverse forme, sul colore e sulle dimensioni dei falli esposti.

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