Quello che fino a qualche ora fa era solo un’ipotesi adesso è una tragica certezza. Molte delle vittime della strage di Dacca, 9 italiane. Ecco i nomi. Claudia Maria D’Antona era la moglie di Boschetti. I due si erano trasferiti in Bangladesh 25 anni fa e operavano nel settore tessile (oltre ad essere impegnati da tempo nella missione umanitaria Interethnos Interplast Italy onlus). Erano invece friulani Cristian Rossi, 47 anni, sposato e padre di due gemelline di appena 3 anni, e Marco Tondat, entrambi imprenditori del tessile costì come la viterbese, Nadia Benedetti, che in Bangladesh aveva una propria azienda. Azienda per cui aveva lavorato Adele Puglisi, catanese di 50 anni, residente a Dacca, altra vittima della follia islamista. Follia che non ha risparmiato Simona Monti, 33 anni di Magliano Sabina, che da qualche tempo si trovava nella capitale bengalese dove lavorava in un’azienda tessile. Simona aspettava un bambino e, come ha raccontato il sindaco, doveva ripartire stasera per fare ritorno a Magliano Sabina. Claudio Cappelli, 45 anni, residente a Vedano al Lambro (Monza) dove aveva una impresa, la Star International. Produceva t-shirt, magliette, abbigliamento in genere e anche intimo. Mentre Maria Riboli, 33 anni originaria di Borgo di Terzo (Bg), era mamma di una bambina di tre anni e si trovava in viaggio per lavoro per conto di un’impresa tessile. Infine Vincenzo D’Allestro, 46 anni, anche lui imprenditore del settore tessile, guidava un’azienda a Piedimonte Matese nel Casertano.
(foto, da sinistra) Vincenzo D’Allestro, Nadia Benedetti, Maria Riboli, Claudio Cappelli, Simona Monti, Marco Tondat, Adele Puglisi, Claudia D’Antona,
