Il lento risveglio di Dylan, sul sito ammette di aver vinto il Nobel ma è giallo. Gli accademici: “Maleducato”

Il lento risveglio di Dylan, sul sito ammette di aver vinto il Nobel ma è giallo. Gli accademici: “Maleducato”
21 ottobre 2016

Dopo una settimana di silenzio e alcuni concerti, sempre in silenzio, sul Nobel che gli è stato assegnato, Bob Dylan finalmente ha dato un segnale. Sul suo sito ha ammesso in modo implicito di aver vinto il premio Nobel per la letteratura, dopo che aveva evitato di rispondere alle insistenti chiamate dell’accademia di Stoccolma. In un post di presentazione di una sua nuova raccolta di versi delle sue canzoni (“The Lyrics: 1961-2012”), datato 17 ottobre, si legge sotto il titolo del libro: “Vincitore del premio Nobel per la letteratura”. Si tratta ovviamente di una ammissione a metà, visto che per ora il cantautore non ha ancora detto apertamente di aver vinto e accettato il premio. Ma il caso si tinge di giallo. La stampa svedese (e americana) l’aveva salutata come un’ammissione, sebbene a modo suo, ma Dylan di ‘giorni della locusta’ ne ha avuti abbastanza e dal suo sito è scomparsa dopo un paio di giorni anche la (del resto) reticentissima allusione al premio Nobel appena vinto. “Appari e poi scompari”: nel box che annuncia la pubblicazione della nuova raccolta integrale delle “lyrics” il riferimento all’onoreficenza è svanito. L’ipotesi è che la scelta di citare il premio sia stata fatta da un sin troppo solerte collaboratore e che il vate di Duluth non abbia gradito. Il quotidiano di svedese Aftonbladet aveva notato e scritto che sul sito ufficiale di Dylan in un post di presentazione delle “The Lyrics: 1961-2012” datato 17 ottobre, sotto il titolo del libro si leggeva: “Vincitore del premio Nobel per la letteratura”. Questa menzione è stata cancellata.

Intanto, i pacati membri della prestigiosa Accademia Svedese perdono la pazienza. E il professor Pär Per Wästberg non riesce più a trattenersi. Davanti all’ostinato silenzio di Bob Dylan sul premio Nobel per la letteratura, il docente si inalbera: “é un maleducato – dice citato dalla tv pubblica SVT – un maleducato e un arrogante, nient’altro che questo”. Dylan di fatto dal giorno dell’annuncio del premio non ha mai parlato dell’onoreficenza e se una menzione alla cosa è apparsa per alcuni giorni sul suo sito ufficiale accanto alla presentazione dell’ultima raccolta dei testi delle sue canzoni, anche questo unico accenno è stato cancellato. Per il professor Wastberg la situazione è inaccettabile. “E’ una cosa del tutto inedita, non può continuare così sino al giorno della cerimonia” ha detto il professore sottolineando che la data del 10 dicembre si avvicina. Ma Dylan, in questo suo silenzio, non è solo. I precedenti ci sono e anche illustri. Sul suo blog, un membro dell’Accademia delle Scienze racconta che anche Albert Einstein snobbò gli accademici nel 1921 quando vinse il premio per la fisica. Quando alla stampa svedese c’è chi nota che l’esternazione del professore potrebbe aver cambiato (e in peggio) le cose. La caporedattrice delle pagine culturali del quotidiano Aftonbladet, Asa Linderborg, dice che Dylan molto difficilmente andrà a Stoccolma. “Mi sembra sempre meno plausible, soprattutto dopo le dichiarazioni di Pär Westberg”.

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