Madia sposta 1.071 dipendenti pubblici agli uffici giudiziari. E i sindacati saltano in aria

Madia sposta 1.071 dipendenti pubblici agli uffici giudiziari. E i sindacati saltano in aria
21 gennaio 2015

di Enzo Marino

“Mobilità sbloccata: 1.071 dipendenti pubblici verso uffici giudiziari dove c’era carenza personale. Priorità a quelli di province #riformaPA”. Lo scrive su Twitter il ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia. Preoccupata replica dalla leader della Cgil, Susanna Camusso: “Scusa ministra ma i tirocinanti della giustizia… Non avevi promesso: nessuno perderà il posto di lavoro?”. La settimana scorsa, il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Giovanni Legnini, aveva ribadito l’auspicio di sopperire alla storica problematica della carenza degli organici negli uffici giudiziari italiani facendo assumere da Tribunali, Procure e Corti d’Appello parte del personale in esubero in arrivo da Province e Forze Armate. Apriti cielo, i sindacati sul piede di guerra.

Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso (foto): “Scusa ministra ma i tirocinanti della giustizia… Non avevi promesso: nessuno perderà il posto di lavoro? Mobilità sbloccata, 1.071 dipendenti pubblici verso uffici giudiziari dove c’era carenza di personale. Priorità a quelli di province”.

Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan: “Fa bene il Ministro Madia a preoccuparsi dei vuoti di organico nel settore della giustizia, così come è giusto assicurare ai lavoratori delle province la giusta collocazione. Ma questi problemi spinosi hanno bisogno di un momento di confronto serio con il sindacato su tutto il riordino della Pubblica Amministrazione e del personale, altrimenti la cura può diventare più pericolosa della malattia. La Cisl auspica da tempo un vero tavolo di trattativa per una riorganizzazione che non penalizzi nessun lavoratore, tra l’altro da sei anni senza contratto, ma anzi valorizzi le professionalità e le specificità di tutti i settori della Pubblica Amministrazione”.

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Il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo: “Ma si può gestire il destino e il futuro di mille lavoratori e delle loro famiglie con 140 caratteri? Il Governo sta dando vita a un altro dei suoi capolavori in tema di lavoro. La ministra Madia comunica con un tweet che si è sbloccata la mobilità per mille pubblici dipendenti. Ma si può gestire il destino e il futuro di mille lavoratori e delle loro famiglie con 140 caratteri? Come si pensa di applicare la mobilità senza un confronto con le parti sociali e i diretti interessati? Quali sono i criteri per ricollocare il personale coinvolto? Il governo  continua a muoversi per proprio conto su questi temi così delicati come un elefante in una cristalleria: solo che a essere frantumati rischiano di essere non dei comuni bicchieri, ma i diritti delle persone”.

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