Mafia, sequestro beni per 6 mln a imprenditore del Trapanese

21 marzo 2016

Beni per 6 milioni sono stati sequestrati all’imprenditore di Castelvetrano (Trapani) Girolamo Calogero Murania, condannato nell’ambito dell’indagine “Mandamento” che nel 2012 portò all’arresto di persone che sostenevano economicamente la latitanza di Matteo Messina Denaro. Il sequestro è stato eseguito dal Ros dei carabinieri di Trapani, su richiesta della Dda di Palermo. I beni si trovano a Castelvetrano, Partanna e Pantelleria. La struttura criminale determinava l’acquisizione dei lavori per gli impianti di energie rinnovabili, attraverso l’operato di Santo Sacco, già consigliere provinciale e presidente della commissione lavori pubblici, e a una rete di società controllate dall’imprenditore di Salemi Salvatore Angelo. Murania è stato condannato per estorsione aggravata, in concorso con Sacco: avevano usato bottiglie incendiarie e consegnato una testa di vitello a una vittima, per acquisire i lavori d’un impianto energetico nel Catanese, che doveva andare a una delle aziende del Murania. Le aziende sequestrate operano nei settori agricolo, turistico e delle energie rinnovabili. Tra queste la Agro verde srl, la Geoexpert srl, l’associazione Agro verde cult, proprietaria, tra l’altro, dell’immobile in cui è ospitato il Museo dell’olio e delle olive di Castelvetrano. La forte sperequazione tra le ricchezze accumulate e quanto dichiarato al fisco, ha permesso di rilevare l’ingiustificato possesso di altri beni mobili e immobili. I beni sequestrati consistono in 4 imprese, 29 immobili tra appartamenti, uffici, magazzini e terreni; una dozzina di rapporti bancari e finanziari e un’automobile.

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