Malagò deluso: “Abbiamo fatto una figuraccia internazionale”. Poi rilancia: ora candido Milano

Malagò deluso: “Abbiamo fatto una figuraccia internazionale”. Poi rilancia: ora candido Milano
11 ottobre 2016

“Vi rendete conto che figuraccia abbiamo fatto a livello internazionale? Io di fronte al Cio mi volevo sotterrare, ma loro mi hanno detto: ‘Piu’ di questo non potevi fare, lo sappiamo’. Da oggi il Comitato promotore e’ in liquidazione”. Queste le parole di un commosso Giovanni Malago’ durante la conferenza stampa su Roma2024 al Salone d’Onore, al Foro Italico. “Interrompere questo processo a undici mesi dalla scelta non e’ un record storico – ha aggiunto il numero uno dello sport italiano – C’e’ un precedente molto triste e ve lo cito per capire quale danno sia stato arrecato allo sport italiano. Era il 4 aprile 1974, la citta’ canadese di Vancouver si ritiro’ dalla corsa sei mesi prima dell’assegnazione dell’Olimpiade, lasciando all’americana Lake Placid la vittoria. Vancouver ha ottenuto i Giochi solo nel 2010, nel frattempo il Canada e’ riuscito ad avere due assegnazioni, Montreal e e Calgary, ma Vancouver ha pagato un prezzo scellerato”. E’ più che deluso, Malagò, annunciando che “da oggi il Comitato va in liquidazione”. Poi la stoccata alla sindaca di Roma: “In questi giorni ho studiato molto, ho valutato possibilita’ di soluzioni alternative, nuovi percorsi. Per questo ho deciso di candidare per la sessione del Cio del 2019 la citta’ di Milano. E’ la prima sessione possibile e credo questo sia il nostro primo passo per riavvicinare l’Italia dopo questa vicenda di Roma 2024”.

A questo punto, “concentreremo sforzi e interessi esclusivamente sui nostri asset che a Roma sono il Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti e il Parco del Foro Italico, un’area che il mondo ci invidia e sui quali la Coni Servizi da oltre un decennio ha investito e continuerà a farlo” ha aggiunto il numero uno dello sport italiano. “E’ chiaro ed evidente che anche il Coni e la Coni Servizi dovranno rimodulare e rimodellare i loro impegni e le loro strategie sia in termini di sviluppo organizzativo sia di impiantistica sportiva”. Il presidente del Coni ha anche parlato dei lavori di ristrutturazione degli impianti già esistenti nel Parco del Foro Italico. Si dovrà provvedere alla “copertura del Centrale entro il 2019 altrimenti c’è il rischio che l’Atp, modificando i criteri di accesso al Master 1000, dequalifichi il Torneo oppure ci chieda altra sede, col rischio concreto che gli Internazionali possano andare altrove”. Previsto nel 2017 l’avvio dei lavori di ristrutturazione dello Stadio Olimpico così “come richiesto dall’Uefa per gli Europei 2020 fortemente voluti dalla Federcalcio e dal Coni”. “Avrei voluto dire alla Raggi che avrei portato un’Olimpiade pulita, lecita. L’interesse per gli appalti non ci appartiene” ha prosguito Malagò. “Ho cercato invano di contattare Beppe Grillo. A lui e alla Raggi avrei proposto un dream team di tre nomi”. “Presidente del Comitato organizzatore sarebbe stato Nevio Alessandri, molto stimato al Cio; a dare una patente di rispetto un amico di infanzia di Grillo, l’architetto Renzo Piano. E la terza persona sarebbe stato il generale Enrico Cataldi, il nostro procuratore generale dello sport, tra l’altro contattato dall’amministrazione di Roma per dare una mano. Noi oggi smettiamo di occuparci di Roma. Auguri al Flaminio, ai palazzetti, alle periferie. Il Coni deve tornare a occuparsi del resto del Paese”

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