Ministro Esteri dell’Eritrea: “L’Italia non vuole collaborare con noi su migranti. Perché?”

Ministro Esteri dell’Eritrea: “L’Italia non vuole collaborare con noi su migranti. Perché?”
11 ottobre 2016

“Stiamo cooperando con altri Paesi europei” per risolvere la crisi migratoria, ma “noi vorremmo una cooperazione strategica” con l’Italia. Invece “l’Italia non vuole collaborare con l’Eritrea e non sappiamo perchè”, ha detto il ministro degli Esteri eritreo, Osman Saleh Mohammed, intervistato da askanews a margine del Festival della comunità eritrea in Italia. Gli eritrei sono uno dei gruppi di migranti più numerosi che sbarcano sulle coste italiane. “Abbiamo accolto l’iniziativa dell’Italia e abbiamo aderito al processo di Khartoum”, lanciato a Roma nel novembre del 2014 da Unione europea (Ue) e Paesi del Corno d’Africa per contrastare il traffico dei migranti, ha ricordato il ministro, quindi “abbiamo partecipato al vertice de La Valletta” del novembre 2015, in cui è stato lanciato il Trust Fund per l’Africa, volto a risolvere alle radici le cause del fenomeno migratorio. “Stiamo collaborando con l’Ue, con la Germania e altri Paesi europei, ma non con l’Italia”, ha detto il ministro, ricordando che era stato avviato un dialogo bilaterale quando era ancora viceministro degli Esteri Lapo Pistelli, poi “si è fermato tutto”.

L’ex viceministro italiano era stato in visita ad Asmara nel luglio del 2014, sostenendo la necessità di “ricominciare” a dialogare con il governo eritreo e di “attivare un cammino di cooperazione su tutti i settori di reciproco interesse”. “Ho incontrato Pistelli una volta a New York e due volte a Roma e gli dissi che Italia ed Eritrea hanno bisogno l’una dell’altra, siamo come fratello e sorella, condividiamo valori perché l’Italia è stata per quasi 60 anni in Eritrea – ha ricordato Osman – e gli dissi che bisognava discutere di questioni strategiche, di una cooperazione strategica. Lui ha iniziato questo discorso, ma da quando è ministro degli Esteri Paolo Gentiloni si è fermato tutto”. Per arginare la fuga dei propri giovani dal Paese, il governo eritreo punta sull’occupazione. Proprio il mese scorso, il ministro ha guidato una delegazione del suo governo a Berlino, dove ha firmato un protocollo di cooperazione volto a creare opportunità di lavoro per i giovani attraverso la formazione professionale. Un’intesa giunta dopo la visita ad Asmara, nel dicembre 2015, del ministro della Cooperazione tedesco Gerd Mueller. Nella capitale tedesca, la delegazione eritrea ha anche incontrato investitori tedeschi interessati al Paese del Corno d’Africa, a cui “abbiamo chiesto di rilanciare il settore industriale del Paese, per creare lavoro”. Ma l’Eritrea “vuole l’Italia, vuole investimenti dall’Italia, perché ci conosciamo. Ma l’Italia vuole cooperare con noi?”. Il ministro eritreo ha incontrato il mese scorso, a New York, il sottosegretario agli Esteri Vincenzo Amendola: “L’incontro è stato positivo perché il sottosegretario ha detto che presto ci sarà una delegazione di alto livello in Eritrea. Vedremo”.

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