Una mano sensibile per robot Nasa grazie a sensori italiani

5 aprile 2019

Percepire con la manipolazione robotica e il tatto artificiale la consistenza, la dimensione, le proprietà fisiche di oggetti diversi. Sono i risultati di uno studio – pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Neurorobotics – di un gruppo di ricercatori dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Gli scienziati hanno sensorizzato una delle mani artificiali di RoboSimian, il robot con quattro arti sviluppato dal Jet Propulsion Laboratory (JPL) della Nasa, l’agenzia spaziale statunitense.

Lo studio è stato realizzato dal Neuro-Robotic Touch Lab dell’istituto pisano in collaborazione col JPL della NASA e con l Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e l Università Ca Foscari di Venezia. Grazie a questo progetto, le mani robotiche di RoboSimian possono ormai afferrare oggetti anche delicati, senza distruggerli o farli cadere. Il robot è stato ideato per fornire un intervento immediato in caso di disastri e calamità naturali evitando di esporre i soccorritori a pericoli.

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