Maria Denisa sparita: rapimento passionale o vendetta? Indagata la madre

Maria Denisa
Un’ombra di violenzaarky e mistero avvolge la scomparsa di Maria Denisa Adas, la 30enne romena svanita a Prato nella notte tra il 15 e il 16 maggio 2025. Quella che sembrava una sparizione senza traccia si è trasformata in un caso agghiacciante: la giovane, in città per la sua attività di escort, sarebbe stata rapita da una banda di connazionali. Non un riscatto, ma moventi oscuri guidano l’ipotesi della procura, che ora indaga su un intreccio di sevizie, omissioni e un avvocato dal ruolo ambiguo.
Un racconto choc
“L’hanno presa e seviziata, le hanno buttato giù tutti i denti”. Le parole, riferite da un’amica di Denisa ai magistrati il 21 maggio, gelano il sangue. La testimone, visibilmente scossa, ha riportato una confidenza della madre della giovane, Maria Cristina Paun, dipingendo un quadro di brutalità. Sebbene manchino riscontri concreti, la testimonianza – giudicata attendibile – suggerisce che Denisa frequentasse un ambiente popolato da figure pericolose. Ma chi l’ha rapita? E perché?
La madre sotto accusa
Le indagini hanno preso una svolta con l’iscrizione nel registro degli indagati di Maria Cristina Paun, accusata di false dichiarazioni al pubblico ministero. La donna avrebbe taciuto un dettaglio cruciale: dopo la scomparsa della figlia, è stata contattata da un avvocato italiano su un telefono segreto, non dichiarato agli inquirenti. Il dispositivo, sequestrato dai carabinieri durante una perquisizione nella sua casa romana, ha confermato uno scambio telefonico con il legale.
Quest’ultimo, secondo l’amica di Denisa, sostiene di sapere dove si trova la giovane: viva, ma ostaggio di alcuni clienti. Si è offerto come mediatore per il rilascio, “a titolo gratuito”. Ma la testimone lo descrive come un ex cliente respinto, ossessionato dalla 30enne, che potrebbe aver orchestrato il rapimento per vendetta o passione.
Un movente ancora oscuro
Gli inquirenti, guidati dal procuratore Luca Tescaroli, non escludono nulla. Il movente resta un enigma: il rapimento potrebbe essere legato al mondo della prostituzione, ma la pista passionale prende forza. L’ispezione dell’auto di Denisa, rimasta nel cortile del residence di via Ferrucci, ha escluso un allontanamento volontario: passaporto e documenti erano ancora a bordo. L’ultima traccia della giovane è una chiamata con la madre alle 23 del 15 maggio, poco dopo l’uscita di un cliente dal residence.
Indagini a tutto campo
La procura allarga il raggio d’azione oltre la Toscana, scandagliando la rete di contatti di Denisa e il ruolo del misterioso avvocato. La reticenza della madre, forse nel tentativo di trattare privatamente con il legale, ha complicato le indagini. Ogni ora che passa rende il caso più intricato, con interrogativi che pesano come macigni: chi tiene in ostaggio Maria Denisa? E quali segreti nasconde il suo rapimento? Prato attende risposte, mentre il giallo si infittisce.