Marò, l’India si opporrà all’arbitrato del tribunale di Amburgo

Marò, l’India si opporrà all’arbitrato del tribunale di Amburgo
26 luglio 2015

L’Odissea dei due marò è ancora in alto mare. Alla prima udienza, fissata per il 10 agosto, si rischia un nuovo, durissimo scontro tra l’India e l’Italia. Nuova Delhi si opporrà, infatti, al ricorso presentato dall’Italia all’arbitrato internazionale di fronte al Tribunale Internazionale del diritto derl mare di Amburgo. Il procuratore aggiunto generale Narsimha ha anticipato al quotidiano “The Hindu” che verrà contestata la stessa giurisidzione (titolarità a decidere, ndr) del tribunale: “Solo l’India ha la giurisdizione di perseguire crimini avvenuti nel Paese”. Esplora il significato del termine: “Davanti all’Itlos – ha spiegato il magistrato – noi sottolineeremo che solo l’India ha la giurisdizione per processare i reati commessi nel Paese e che il Tribunale non può interferire in questo. L’India – ha aggiunto – sosterrà anche che l’Italia non ha esaurito tutte le procedure locali a disposizione, un requisito necessario prima di presentare istanze all’Itlos. Infine l’India obietterà che non vi sono circostanze stringenti tali da richiedere qualsiasi adozione di misure provvisorie” nel caso che coinvolge Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. “L’India – ha concluso – si presenterà nell’udienza dell’Itlos che può solo prendere in considerazione misure provvisorie per una questione che riguarda la giurisdizione sul caso e che è in attesa di essere esaminata dalla Corte permanente di arbitrato (Cpa) dell’Aja in base alla sezione 7 della Convenzione” delle Nazioni Unite sul diritto del mare (Unclos).

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