Mattarella: responsabilità è vaccinarsi e capire cosa accade nel mondo

Mattarella: responsabilità è vaccinarsi e capire cosa accade nel mondo
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
21 agosto 2021

 Il futuro “non può più essere a somma zero”. Dopo un anno e mezzo di emergenza sanitaria per il Covid-19 deve essere ormai chiaro che “la formula vincente da applicare è esattamente quella cosiddetta win-win”. In sostanza “o si vince insieme o si perde insieme”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella torna su un concetto fondamentale per uscire (vincenti) dalla pandemia. Lo fa parlando a Rimini davanti alla platea del popolo di Comunione e liberazione per l’apertura della 42esima edizione del “Meeting per l’amicizia fra i popoli”, che aveva già incontrato nella città romagnola nell’estate 2016. Sergio Mattarella – questa volta in un intervento a distanza, in collegamento dal Quirinale al Meeting – afferma che “la responsabilità comincia da noi. Vaccinarsi è un dovere, non obbedienza a un principio astratto, ma perché nasce dalla realtà concreta che dimostra come il vaccino è lo strumento più efficace che abbiamo per difenderci e tutelare i più deboli e i più esposti ai pericoli. Un atto di amore nei loro confronti, come ha detto papa Francesco”.

Il Capo dello Stato ricorda che il Covid-19 ci ha fatto riscoprire il senso della comunità. “Sentiamo che cresce la voglia di ripartire: il motore è la fiducia che sapremo migliorarci, che riusciremo a condurre in avanti il nostro Paese”. E riprendendo il titolo del Meeting (“Il coraggio di dire ‘io'”), sottolinea che “c’è un io, un tu e un noi anche per l’Europa e per le sue responsabilità, contro ogni grettezza, contro mortificanti ottusità miste a ipocrisia, che si manifestano anche in questi giorni, che sono frutto di arroccamenti antistorici e in realtà autolesionisti”. Mattarella non fa riferimenti diretti ai disordini scoppiati in Afghanistan con l’instaurazione di un Emirato islamico a mano armata. Ma cita “l’io responsabile e solidale, l’io che riconosce il comune destino degli esseri umani, si fa pietra angolare della convivenza e della società democratica”.

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Non chiama per nome i Talebani e la loro storica avversione alla libertà e ai diritti, ma insiste: “La storia ci insegna costantemente quante minacce vi siano alla libertà e quanti sacrifici sono richiesti per conquistarla. Ci indica anche che si tratta di un bene indivisibile tra le donne e gli uomini di ogni Continente. Ci rendiamo conto di quanto la mancanza di libertà o la perdita di essa in altri luoghi del mondo colpisca la nostra coscienza e incida sulla comune convivenza nella sempre più integrata comunità mondiale”. Queste sono le “nuove sfide” a cui tutti sono chiamati a dare una risposta. A partire dall”io’ e dal ‘noi’. “Il coraggio dell’io ha a che fare con il coraggio della società di tenere sempre aperte, di non chiudere mai, le strade di uno sviluppo integrale della persona, di ogni persona – ha aggiunto Mattarella -. A questo dovere ci richiama la nostra Costituzione la cui impronta è, appunto, ‘personalista’. E’ una sfida, uno spazio che sta diventando ogni giorno sempre più ampio. La comunità è sempre più larga e il compito di presidiare e assicurare a tutti questo spazio diventa sempre più impegnativo e affascinante”.

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