Di Matteo, affermazioni di Nicola Mancino contradditorie

Di Matteo, affermazioni di Nicola Mancino contradditorie
L'ex presidente del Senato, Nicola Mancino
12 gennaio 2018

“La falsa testimonianza di Nicola Mancino, quella consacrata dal capo di imputazione, si inserisce in contesto piu’ ampio dove assumono rilievo anche le sue affermazioni, oscillanti e contraddittorie, a proposito dell’incontro con il giudice Paolo Borsellino, nel pomeriggio del primo luglio 1992, il giorno del suo insediamento al ministero degli Interni”. Cosi’ il sostituto della procura nazionale antimafia, Nino Di Matteo, riprende la requisitoria nel processo sulla trattativa tra Stato e mafia. In apertura dell’udienza numero 207 l’accusa introduce infatti il capitolo relativo agli elementi di prova a supporto dell’accusa di falsa testimonianza nei confronti dell’ex presidente del Senato, Nicola Mancino. Secondo l’accusa Mancino avrebbe sempre, inoltre, sostenuto di non avere mai ricevuto lamentele da Claudio Martelli (il guardasigilli nel 1992) a proposito degli incontri tra il Ros dei carabinieri e Vito Ciancimino.

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“Fino al 2010 – ha detto il pm esponendo la tesi alla Corte d’assise – Mancino non aveva nessun ricordo sull’incontro con il giudice Borsellino”. Poi cambia versione anche su altri fronti dichiarando di essere stato “costantemente aggiornato” su tutte le vicende che, in modo mendaceo, “in precedenza aveva detto di non ricordare”. “Il problema e’ – afferma Di Matteo – che Mancino va a dire il falso davanti ai giudici, sapendo l’importanza e la rilevanza della dichiarazione di Martelli nei confronti di Mori e di altri protagonisti della trattativa”. Claudio Martelli infatti, anche davanti in questo processo, aveva confermato di essersi lamentato con Mancino dopo avere appreso – siamo nel luglio 1992 – da Liliana Ferraro di avere ricevuto la visita del capitano Giuseppe De Donno che chiedeva ‘copertura politica’ per gli incontri che questi avevano avviato con Vito Ciancimino. “Martelli non accusa Mancino ma riferisce un fatto indimenticabile che – ha aggiunto l’accusa – l’odierno imputato nega per non arrecare danno ai carabinieri”.

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