Mazzette su energie rinnovabili, blitz e arresto

21 novembre 2016

Una professionista arrestato e un dirigente regionale sospeso per corruzione nel settore delle energie rinnovabili in Sicilia. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo, coordinati dal procuratore aggiunto Bernardo Petralia e dal sostituto Claudia Ferrari, hanno seguito i provvedimenti a conclusione delle indagini che hanno consentito di documentare le mazzette elargite da Vincenzo Salvatore Sucato, consulente per la Sicilia di una società leader in Europa nel campo della produzione di rinnovabili, nei confronti del dirigente pro tempore dell’assessorato regionale all’Energia Salvatore Rando. Da quest’ultimo avrebbe ottenuto, dietro pagamento di una tangente di 7 mila euro, il rilascio di un decreto autorizzativo in sanatoria.

In particolare, il provvedimento avrebbe sanato la mancanza di autorizzazione a collegare, alla linea elettrica nazionale, un impianto fotovoltaico dell’azienda, nel Comune di Ragusa, senza la quale il Gestore di servizi energetici spa non avrebbe potuto erogare gli incentivi previsti dalla legge per la produzione di energia prodotta da fonti rinnovabili. Nello stesso procedimento, è inoltre indagato l’amministratore delegato che sarebbe il ‘mandante’. Sequestrati documenti nel corso delle perquisizioni nell’assessorato all’Energia e nella sede di Roma della società, nonché presso le abitazioni di tutti gli indagati. In particolare, all’interno dell’azienda è stata reperita la bozza del decreto inviata da Rando perché venisse modificata secondo gli obiettivi dei vertici della società. Il Giudice per le indagini preliminari ha disposto che Sucato, quale consulente per la società in questione (e non per la carica di assessore ai Lavori Pubblici che ricopre a Santa Flavia), sia posto agli arresti domiciliari; e che Rando sia sospeso dall’esercizio del pubblico ufficio di dirigente in servizio presso l’amministrazione regionale siciliana. Nei confronti della società produttrice di energia rinnovabile, verrà invece valutata l’applicazione della misura interdittiva cautelare della esclusione per un anno da ogni tipo di finanziamento, agevolazione e contributo pubblico in relazione agli impianti fotovoltaici situati nel territorio della Regione siciliana.

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