Medici Cardiologi: “No strumenti elettrocardiaci low cost cinesi”

Medici Cardiologi: “No strumenti elettrocardiaci low cost cinesi”
8 giugno 2016

Sempre più spesso oggi negli ospedali per voler risparmiare a tutti i costi si sceglie di comprare apparecchi per gli elettrocardiogrammi di bassa qualità, magari di importazione cinese. E ciò a scapito di una corretta diagnosi, che non tiene conto della qualità degli acquisti. L’allarme arriva dal presidente dell’Anmco (l’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri) Michele Gulizia, durante i lavori del 47esimo Congresso nazionale a Rimini, che chiede di evitare apparecchi Ecg di fabbricazione “incerta”, low cost e che non rispettano realmente le caratteristiche minime indispensabili per una diagnosi di qualità. “Purtroppo da qualche anno troppe cineserie e apparecchi di fabbricazione orientale non rispettano di fatto le norme volute dalle linee guida, perché hanno dei filtri che permettono di ottenere delle bellissime tracce ma che ci fanno perdere quelle raffinate diagnosi che si fanno elencando e raffinando la nostra diagnosi su alterazione microscopiche che possono sfuggire con filtri troppo esasperati e che permettono di capire se un paziente ha le caratteristiche per andare incontro alla morte elettrica improvvisa per fare un infarto o uno scompenso cardiaco”. A Rimini Gulizia ha presentato un documento per una maggiore precisione e appropriatezza del segnale degli elettrocardiografi. “È tutto nell’interesse dei cittadini, perché non si debba più verificare che un bambino muoia su un campo di calcio perchè ha ricevuto un Ecg non buono”.

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