Meloni chiede compattezza alla maggioranza. E vede Calenda

Meloni chiede compattezza alla maggioranza. E vede Calenda
Giorgia Meloni
30 novembre 2022

La manovra bollinata è arrivata in Parlamento (8 giorni dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri) e Giorgia Meloni cerca di ‘blindarne’ il percorso. C’è infatti solo un mese per portare a termine il doppio passaggio ed evitare l’esercizio provvisorio, mentre i partiti della maggioranza (soprattutto Forza Italia) chiedono modifiche. La prima mossa è un’intervista, la prima da premier, al ‘Corriere della Sera’. Difendendo una legge di bilancio con cui “abbiamo scelto di sostenere i più fragili e rafforzare la classe media” Meloni assicura che “terremo in debita considerazione le proposte”, ma esclude “che venga stravolta”. Del resto, fa notare, “in Cdm siedono tanto il segretario della Lega quanto il coordinatore di Forza Italia. Stravolgere la manovra significherebbe delegittimarli”.

Un appello alla responsabilità ribadito di persona, quando la premier ieri sera ha riunito a Palazzo Chigi i capigruppo della maggioranza. Sul tavolo tutti i provvedimenti, non solo la manovra, da approvare a dicembre. Un ‘ingorgo’ che deve essere gestito con attenzione. Per questo ha chiesto ai partiti di non procedere “in ordine sparso” sugli emendamenti. Se infatti tutte le forze di maggioranza si sono dette disponibili ad “autolimitare” il numero degli emendamenti alla manovra, la questione non è solo di quantità. Serve infatti, per Meloni, una “organizzazione”, un “coordinamento” per selezionare quello che si può fare e quello che, invece, non è possibile ottenere, almeno in questo momento. Da parte sua, ha assicurato, è pronta a restare in Aula “tutto il tempo necessario”, festivi compresi, per condurre in porto nel modo migliore la prima legge di bilancio del suo governo.

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Al momento, e a parole, il richiamo della presidente è stato raccolto da tutte le forze. “C’è piena coesione e convergenza sui temi. Verranno esaminati gli emendamenti, è una responsabilità del Parlamento, così come è responsabilità del Parlamento evitare l’esercizio provvisorio che sarebbe una sciagura”, ha detto Tommaso Foti, capogruppo di Fdi alla Camera. Le richieste della Lega, per il presidente dei deputati Riccardo Molinari, sono già “ampiamente soddisfatte” anche se “tutto è migliorabile”. Anche Forza Italia, con Alessandro Cattaneo, assicura la “volontà della maggioranza di essere compatta”. Però gli azzurri hanno, più di altri, delle riserve sul testo che arriva in Parlamento. “Forza Italia – annuncia la capogruppo in Senato Licia Ronzulli – presenterà degli emendamenti che riguarderanno la decontribuzione per le nuove assunzioni per i giovani e anche per le pensioni”. E pure sul superbonus Fi lavora ad aggiustamenti.

Certo tra gli azzurri sembra esserci un po’ di irritazione per la mossa di Carlo Calenda, che ieri mattina è rimasto a colloquio per più di un’ora con Meloni e con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti per illustrare le proposte del Terzo polo sulla finanziaria. Alla fine il segretario di Azione ha definito l’incontro “molto positivo” e “costruttivo”, con “persone che mi sono parse preparate”. Da parte sua, si fa notare, la premier ha semplicemente raccolto una richiesta di incontro, ma ha certamente “apprezzato” il fatto che si sia discusso del merito delle proposte. Di più, però, non c’è. L’ex ministro ha ribadito che non vuol essere la “stampella” del governo e che non c’è “nessuna disponibilità a essere parte di questa coalizione” ma non ha risparmiato una stoccata (oltre che al Pd) a Forza Italia che “invece di sabotare Meloni” dovrebbe contribuire “a fare la manovra”. “Calenda – la replica secca di Ronzulli – mi pare un po’ confuso, dimentica che è seduto dalla parte dell’opposizione. Il centro siamo noi e Fi è totalmente insostituibile”.

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