Meta cambia rotta, licenzia 2.000 in Spagna: la fine della moderazione “umana” nell’era Trump?

Telus International, società tecnologica canadese incaricata della moderazione dei contenuti per Meta, ha annunciato il licenziamento di 2.000 dipendenti nella sua filiale spagnola, segnando un duro colpo per il settore della moderazione digitale in Europa.Dal 2018, Telus gestiva la delicata attività di controllo e filtraggio dei contenuti su Facebook e Instagram per conto di Meta, la società madre guidata da Mark Zuckerberg. Tuttavia, un cambio radicale nelle strategie di fact-checking ha portato a una revisione dei contratti con le società esterne.

Mark Zuckerberg

Il punto di svolta risale a poco dopo l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, quando Meta ha deciso di abbandonare il modello di fact-checking tradizionale basato su team con sede negli Stati Uniti.

Zuckerberg aveva annunciato l’intenzione di adottare un sistema di annotazioni simile a quello utilizzato da X, la piattaforma di Elon Musk, noto alleato politico di Trump. Questo cambio di rotta ha comportato la riduzione drastica dei contratti con terze parti, tra cui la filiale spagnola di Telus, che si è tradotto nel massiccio piano di licenziamenti.

I sindacati spagnoli hanno denunciato come questa decisione abbia avuto un impatto immediato e pesante sui lavoratori, sottolineando che il taglio di 2.000 posti di lavoro rappresenta una conseguenza diretta delle nuove politiche di Meta.

La mossa riflette una strategia più ampia del colosso tecnologico, che punta a ridurre i costi esternalizzando meno e a spostare verso sistemi automatizzati la gestione dei contenuti, con implicazioni significative per l’occupazione nel settore. Questo episodio evidenzia le tensioni tra le grandi piattaforme digitali e il mercato del lavoro specializzato nella moderazione, un settore che negli ultimi anni ha visto una crescita esponenziale ma che ora si trova a fare i conti con nuove strategie aziendali e pressioni politiche internazionali.