Migranti, non paper italiano sostiene ricollocamenti Ue obbligatori

Migranti, non paper italiano sostiene ricollocamenti Ue obbligatori
2 febbraio 2023

“I ricollocamenti obbligatori devono essere il cuore di qualsiasi meccanismo di solidarietà, al fine di fornire un aiuto efficace e prevedibile agli Stati membri in prima linea” sulle rotte marittime dell’immigrazione irregolare. Lo si legge in un “non paper”, un documento informale e non ufficiale che comunque indica le posizioni che il governo italiano intende promuovere e difendere durante il Consiglio europeo straordinario del 9 e 10 febbraio, a Bruxelles. Sebbene non sia un documento ufficiale, sottolineando l’importanza dei “ricollocamenti obbligatori” il non paper, che è stato inviato ieri agli altri Stati membri, introduce un importante chiarimento rispetto alle posizioni dell’Italia. Di certo, Lla strategia di Giorgia Meloni è quella di raccogliere consensi intorno al Piano Mattei per l’Africa. L’attuale governo ha sempre spinto soprattutto per la cosiddetta “dimensione esterna”, e questo viene confermato dal non paper. Ma le forze di destra della maggioranza, e in particolare la Lega, erano finora rimaste ambigue sulla redistribuzione automatica nelgi altri Stati membri dei migranti sbarcati nei porti italiani, dopo essere stati soccorsi in mare.

I ricollocamenti obbligatori, infatti, sono tradizionalmente considerati dai paesi del Nord Europa e dai partiti della destra come un fattore di attrazione (“pull factor”) dell’immigrazione irregolare. Lo stesso non paper osserva: “Sappiamo tutti che i ricollocamenti non rappresentano la soluzione strutturale ai flussi migratori. Ma a breve termine – riconosce- rimangono uno strumento necessario per dare un’immagine significativa e concreta della solidarietà” tra gli Stati membri. I ricollocamenti, tuttavia, sottolinea il documento italiano “per essere efficaci, richiedono miglioramenti significativi rispetto al meccanismo volontario istituito a seguito della Dichiarazione politica sulla solidarietà del giugno 2022 (sottoscritta nell’ambito del Consiglio Affari interni dell’Ue, sotto la presidenza di turno francese; ndr) che è ancora lungi dall’essere pienamente attuato”. In effetti, nonostante gli impegni presi da diversi governi europei che avevano firmato la dichiarazione, i ricollocamenti volontari sono rimasti in gran parte solo sulla carta.

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In questa prospettiva, si aggiunge nel non paper “è quindi importante tenere conto dell’impatto delle operazioni di salvataggio in mare da parte delle Ong”. “È nell’interesse comune dell’intera Unione europea – ricorda il documento italiano – che le responsabilità attribuite agli Stati membri in prima linea siano sostenibili su base permanente. A tale riguardo, deve essere garantita una gestione efficace delle frontiere esterne dell’Ue, tenendo conto delle specificità delle frontiere marittime, rispetto alle frontiere terrestri e aeree, e dell’onere che l’afflusso massiccio di migranti impone agli Stati costieri”. Il non paper, due pagine e mezzo in inglese dal titolo ” Affrontare l’immigrazione con un approccio sistemico e circolare” si sofferma poi in particolar modo sulla dimensione esterna del fenomeno migratorio, elencando una serie di misure e riaffermando la posizione del governo secondo cui la vera soluzione strutturale alla sfida migratoria risiede nella prevenzione della migrazione irregolare e nella stabilizzazione dei flussi.

Il documento italiano suggerisce un approccio articolato su diverse aree di intervento: incentivi alla cooperazione a medio termine con i Paesi terzi, compresi condizionalità commerciali e facilitazioni nei visti; lo sviluppo di corridoi umanitari europei, coordinati e finanziati dalla Commissione europea, come modo per garantire un accesso sicuro e legale all’Europa alle persone vulnerabili, combattendo al contempo il traffico di esseri umani; affrontare le cause profonde della migrazione, con l’elaborazione di un nuovo Patto dell’UE per l’Africa, incentrato su investimenti, educazione e concrete opportunità di sviluppo.

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