E’ iniziata con il “Silenzio” suonato alle 16.37 precise, seguito dalla deposizione delle corone di fiori alla targa che ricorda i caduti e si è conclusa con la lettura dei nomi dei 17 morti da parte del presidente dell’associazione Familiari delle vittime, Carlo Arnoldi, la commemorazione del 51esimo anniversario della strage di piazza Fontana a Milano. Una commemorazione in forma ridotta per il rispetto delle norme anti-Covid ma che ha visto confluire come ogni anno nella piazza del centro di Milano centinaia di milanesi. Arnoldi ha concluso il triste elenco iniziato con il nome di suo padre, con quello che viene considerato come la 18esima vittima della bomba, il “caduto” Giuseppe Pinelli. Il 41enne militante anarchico, inizialmente accusato di essere l’autore della strage compiuta in realtà dai neofascisti di Ordine Nuovo, morì tre giorni dopo la mattanza alla Banca dell’Agricoltura precipitando da una finestra della questura di Milano nel corso di un interrogatorio.
A deporre le corone di fiori, rinunciando ai tradizionali discorsi dal palco, sono stati i rappresentanti delle Istituzioni, il prefetto Renato Saccone, il sindaco Giuseppe Sala, l’assessore lombardo Stefano Bolognini e il presidente dell’Anpi provinciale, Roberto Cenati. “E’ stata una cerimonia necessariamente sobria, ciò nondimeno quest’anno ha un significato importante: noi siamo una comunità, anche giustamente, impaurita ma dobbiamo ricordarci quello che a Milano è stato fatto, la forza e il valore morale di chi ci ha preceduto, l’energia di questa città” ha affermato il sindaco Sala parlando ai cronisti presenti, aggiungendo che “più che mai in momenti così difficili è importante guardare indietro e pensare al futuro”. “Essere qua – ha concluso – quest’anno mi da ancora più emozione del solito”.
Prima della commemorazione ufficiale, in piazza Fontana si è tenuta la lezione “Non c’è futuro senza memoria” organizzata dai collettivi e gruppi che aderiscono alla rete “Milano antifascista antirazzista meticcia e solidale” e dai collettivi studenteschi, durante la quale sono intervenuti Fortunato Zinni, dipendente della banca sopravvissuto all`attentato, le figlie di Pinelli, Claudia e Silvia, e Benedetta Tobagi, figlia del giornalista Walter assassinato nel 1980. Alle 18, gli stessi collettivi si sposteranno in via Bergamini per ricordare Saverio Saltarelli, lo studente ucciso da un candelotto lacrimogeno sparato ad altezza d’uomo dalla polizia, durante gli scontri scoppiati nel corso delle commemorazioni nel primo anniversario della strage. Infine, sempre alle 18, nei giardinetti di fronte alla banca sono attesi gli anarchici del circolo Ponte della Ghisolfa, che si ritroveranno proprio per ricordare il loro compagno Pino, davanti alla lapide che recita “A Giuseppe Pinelli, ferroviere anarchico ucciso innocente nei locali della questura di Milano il 15 dicembre 1969”.