Mise, al via il piano straordinario Made in Italy. In palio 260 mln

Mise, al via il piano straordinario Made in Italy. In palio 260 mln
26 febbraio 2015

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 Valorizzare l`immagine del Made in Italy nel mondo. Ampliare il numero delle imprese, in particolare le Pmi, che operano sul mercato globale. Espandere le quote italiane del commercio internazionale che hanno visto la bilancia commerciale chiudersi l`anno scorso con un avanzo record di 42,9 miliardi di euro (il miglior risultato in Europa dopo la Germania). Sostenere le iniziative di attrazione degli investimenti esteri in Italia. Questi i principali obiettivi del Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy e l`attrazione degli investimenti in Italia per il quale sono stati stanziati 260 milioni di euro e il cui decreto di attuazione è stato firmato dal Ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi. Tra gli obiettivi del piano straordinario per il Made in Italy: incrementare il volume dell`export, espandendo la presenza internazionale, in particolare nei Paesi in cui il potenziale è maggiore. Si punta ad incrementare i flussi di export di beni e servizi di circa 50 miliardi di euro entro il triennio.

EXPORT Aumentare poi il numero complessivo delle imprese esportatrici, trasformando le aziende potenzialmente esportatrici in esportatrici abituali. Negli ultimi anni il numero medio di imprese che operano con l`estero si è aggirato intorno alle 200.000: nell`ambito di tale numero, si ritiene che potrebbe crescere di circa 20.000 unità il numero delle imprese stabilmente esportatrici (tra le 70.000 circa che ne hanno le potenzialità). Cogliere le opportunità legate alla crescita della domanda globale e all`incremento della classe media nei mercati emergenti, sempre più orientata verso modelli di consumo più vicini al modello di specializzazione produttiva dell`export italiano. Si stima una crescita della classe media mondiale di circa 800 milioni di persone nei prossimi 15 anni. Accrescere la capacità di intercettare investimenti esteri; si punta ad ottenere 20 miliardi di dollari di flussi aggiuntivi.

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PMI Per le iniziative di supporto alle Pmi, previsto il potenziamento dei grandi eventi fieristici nazionali, per valorizzarne sia la funzione di vetrina del Made in Italy, sia l`efficacia nella finalizzazione di business; un piano di promozione in collaborazione con le principali catene distributive mondiali per sostenere l`ingresso dei prodotti italiani senza brand internazionale. In materia di comunicazione, strategia d`attacco per i mercati prioritari con una campagna intensiva di sensibilizzazione e di advertising tramite i media tradizionali e quelli più innovativi (social network e blog), con segno distintivo unico dell`agroalimentare italiano e altri interventi in occasione di Expo 2015. E’ previsto anche un piano di comunicazione contro l`Italian Sounding in sinergia con i consorzi di tutela e le associazioni di produttori agroalimentari e vitivinicoli DOP ed IGP, oltre a roadshow in collaborazione con le associazioni imprenditoriali e le Camere di commercio per stimolare le capacità d`internazionalizzazione delle Pmi.

ROADSHOW Per l’attrazione degli investimenti esteri ed assistenza agli investitori, il piano prevede roadshow specificamente mirati alla presentazione delle opportunità Paese, all`assistenza tecnica all`operatore estero e al suo radicamento sul territorio. Inoltre si rafforza la struttura dedicata all`interno dell`agenzia Ice con la creazione di un sistema di Customer Relationship Management per gli investitori esteri; una piattaforma di condivisione delle informazioni sulle opportunità di investimento in Italia; un Database degli investitori internazionali. Ancora, si costituiscono dei “desk” investimenti e si procedere all’organizzazione del primo Roadshow globale “Invest in Italy” in raccordo con il Maeci, che tocchi le più importanti piazze finanziarie più importanti del mondo.

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AREE D’AZIONE Per quanto riguarda le aree e i paesi su cui si focalizza l’azione del piano, nel triennio 2015 – 2017 le attività saranno concentrate, utilizzando prevalentemente le missioni istituzionali ed imprenditoriali, su Usa e Canada, con interventi destinati alle aree provinciali più dinamiche, in cui finora le azioni promozionali sono state meno estese e meno incisive, in considerazione delle potenzialità di allargamento delle nostre quote di mercato; Cina quale mercato con una crescita molto dinamica; Giappone paese con il quale l`Italia ha da molti anni solide relazioni economiche; i Paesi del Golfo in quanto economie che hanno subito minori contraccolpi della crisi economica mondiale; i Paesi dell` Africa sub sahariana, Congo, Etiopia, Mozambico, Angola e dell`Asia centrale: Azerbaijan, Kazakistan per il loro valore strategico e per gli interessanti progetti infrastrutturali varati dai rispettivi Governi; i Paesi dell`Alleanza del Pacifico, Messico, Colombia, Perù e Cile dove si svolgeranno le prossime missioni istituzionali; Cuba, per le recente apertura ai commerci internazionali; il sud est asiatico, con Vietnam, Malesia e Indonesia, in vista della costante espansione dei loro mercati.

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