Misteriose Grotte preistoriche Mangiapane sotto casa: l’estate del borgo esoterico italiano I Migliaia di italiani prenotano per risolvere il dubbio irrisolto
Grotte di Scurati - (wikipedia) - IlFogliettone.it
Una meraviglia archeologica tra mare e memoria, un paesaggio incantato tra storia e natura che racconta di un’antica civiltà
Nella parte settentrionale del Comune di Custonaci, alle pendici del Monte Cofano, si estende una delle zone paesaggistiche più suggestive della Sicilia occidentale. Le Grotte di Scurati, affacciate su un mare cristallino, costituiscono un patrimonio unico nel panorama geo-archeologico italiano. Fin dalla fine dell’Ottocento queste cavità naturali hanno attratto l’interesse di studiosi, viaggiatori e istituti di ricerca, affascinati dalla loro imponenza e dalla presenza di importanti testimonianze preistoriche.
Tra tutte le grotte del complesso, la più famosa è senza dubbio la Grotta Mangiapane. Alta circa settanta metri, larga tredici e profonda cinquanta, rappresenta una vera e propria cattedrale di roccia incastonata nel paesaggio mediterraneo. Abitata fino agli anni Cinquanta, ha ospitato per generazioni intere famiglie di pescatori e contadini, che vi costruirono case, stalle e magazzini. Questo villaggio nella grotta, perfettamente conservato, è oggi un simbolo vivente della cultura agro-pastorale siciliana.
Le indagini archeologiche condotte nel corso del tempo hanno restituito un quadro ricchissimo. Già nel 1925, lo scavo della seconda Grotta Mangiapane, poco distante dalla principale, mise in luce un deposito di reperti risalenti al Paleolitico superiore. Industrie litiche, resti faunistici e tracce di focolari testimoniavano una frequentazione millenaria del sito. Successivamente, negli scavi del 2004, furono ritrovati anche frammenti di ceramica neolitica, a conferma della lunga durata d’uso delle grotte da parte dell’uomo.
La Grotta Mangiapane è oggi parte integrante del Patrimonio Immateriale dell’Umanità, grazie all’intervento della Regione Siciliana. La sua conservazione, unita alla valorizzazione culturale, ha permesso di trasformare il sito in un luogo di memoria collettiva. Ogni anno, soprattutto nel periodo natalizio, la grotta ospita eventi che uniscono archeologia, tradizione e comunità, diventando palcoscenico di manifestazioni che attirano visitatori da ogni parte del mondo.
Il Presepe Vivente, una tradizione divenuta rito
Dal 1983, durante il periodo natalizio, la Grotta Mangiapane diventa teatro del suggestivo Presepe Vivente di Custonaci. Una manifestazione che rievoca i mestieri tradizionali del territorio, coinvolgendo oltre 160 abitanti del paese. Artigiani, contadini e pastori ricreano un mondo scomparso, regalando al pubblico un’esperienza immersiva. Il valore culturale dell’evento è stato riconosciuto nel 2006 con l’iscrizione nel Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia.
Non meno affascinante è la Grotta Rumena, situata a circa cento metri sul livello del mare. Esplorata anch’essa da Raymond Vaufrey nel 1925, si distingue per la bellezza delle sue concrezioni e per la presenza di incisioni rupestri preistoriche. La sua particolare conformazione, con una sala a forma di forno, ha ispirato numerose leggende locali. Utilizzata come rifugio durante le incursioni saracene, rappresenta un altro tassello del mosaico storico-culturale dell’area.
Un geosito di rilevanza mondiale
Nel 2015, la Grotta Rumena 1 è stata ufficialmente riconosciuta come geosito di rilevanza speleologica mondiale. Questo riconoscimento ha rafforzato la volontà delle istituzioni locali di proteggerne l’integrità e di affidarne la gestione al Comune di Custonaci. Alla base del riparo antistante si trovano ancora oggi segni lineari incisi nella roccia, testimonianza dell’antica frequentazione da parte delle popolazioni preistoriche.
Le Grotte di Scurati hanno anche conquistato il piccolo schermo. La Grotta Mangiapane è stata infatti set dell’episodio Il ladro di merendine della celebre serie Il commissario Montalbano. Questo ulteriore legame tra cultura e territorio ha contribuito a rafforzare l’attrattività del sito, ormai entrato a pieno titolo tra le mete imperdibili della Sicilia archeologica e naturalistica. Un tesoro che continua a raccontare la sua storia, tra mare, roccia e memoria.