È morto Massimo Bordin, voce simbolo di Radio radicale

17 aprile 2019

“Dobbiamo dare una tristissima notizia, che riguarda Radio Radicale e la voce più importante, più autorevole di Radio radicale. Massimo Bordin è morto poco fa. Diamo questa comunicazione che non avremmo mai voluto dare”. Con questo annuncio in diretta a Radio Radicale, il direttore Alessio Falconio ha dato agli italiani la notizia della morte del giornalista Massimo Bordin, per anni la voce simbolo di Radio radicale che fino a sole due settimane prima ha condotto la sua rassegna “Stampa e regime”, per molti l’unica vera rassegna stampa.

Bordin, 67 anni, era malato da tempo e aveva chiesto di poter lottare contro la sua malattia nel massimo riserbo. A dare la notizia durante la seduta della Camera dei deputati è stato un commosso Roberto Giachetti. “Non avrei mai immaginato – ha detto – di prendere la parola per annunciare la morte di Massimo Bordin”; commosso, Roberto Giachetti ha ricordato l’amico e il compagno di strada scomparso a 67 anni. “Massimo Bordin” ha detto il deputato PD, “non solo è stato mio amico fraterno e mio direttore a Radio Radicale, ma il modello di giornalismo.

“Le ultime energie le ha spese insieme a tanti di noi ma in prima fila, fino all’ultimo respiro per salvareRadio Radicale. Massimo Bordin ci ha lasciato; mi rivolgo umilmente a tutti i colleghi deputati, non al governo, chiedendo di fare in modo che non ci lasci Radio Radicale”. La notizia della morte di Bordin ha un forte valore simbolico ed emotivo, proprio in questo momento di grande difficoltà per Radio radicale, dopo che nei giorni scorsi il sottosegretario all’Editoria, Vito Crimi ha annunciato l’intenzione del governo di non rinnovare la convenzione con l’emittente, decretandone di fatto il fallimento. Circostanza sulla quale si è espresso anche il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. “Noi abbiamo – ha detto – un servizio pubblico, che deve essere finalizzato a questo, a garantire ai cittadini la conoscenza dei lavori delle istituzioni”. Per la morte di Bordin sono giunti messaggi di cordoglio bipartisan da parte di tutte le forze politiche, unitamente a rinnovati appelli al governo proprio per salvare Radio radicale e non oscurarne la voce.

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