Noemi, botte e coltellate prima di essere uccisa. Prime risposte dall’autopsia

Noemi, botte e coltellate prima di essere uccisa. Prime risposte dall’autopsia
La sedicenne Noemi Durini, trovata morta sotto un cumulo di pietre
22 settembre 2017

L’autopsia sul corpo di Noemi, la 16enne di Specchia, nel foggiano uccisa del fidanzato 17enne reo confesso, sta dando le prime risposte per ricostruire l’omicidio. Lo stato del corpo della ragazza, rimasto sepolto in campagna sotto un cumulo di pietre per giorni, ha reso necessari approfondimenti sugli esiti delle ferite, sugli edemi riscontrati, non solo per specificarne la causa, ma anche la cronologia e per capire se si tratta di lesioni subite prima o dopo la morte, anche per effetto dello schiacciamento delle pietre, sotto cui il corpo è stato ritrovato. L’autopsia, condotta martedì scorso, non ha rilevato un colpo fatale, ma una serie di ferite, cinque-sei, che sono state concause. Ferite, soprattutto alla testa e al collo, sia con ematomi da contusioni che da taglio. Ed è stata ritrovata anche la scheggia di una lama nella nuca della ragazza, elemento che sembra così confermare la seconda versione dell’omicidio data dal ragazzo. Già la tac non aveva evidenziato lesioni mortali alla testa tali da ricondursi a colpi di pietre, probabilmente quindi, oltre a ferite da taglio, la ragazza ha subito anche lesioni inferte a mani nude, anche se non è escluso che ulteriori approfondimenti riconducano gli edemi rilevati ad un altro corpo contundente o allo stesso coltello. Al di là del ritrovamento del coltello, probabilmente gettato nelle campagne, gli investigatori dei carabinieri ritengono che il delitto si sia consumato nelle campagne di Castrignano del Capo, dove è stato ritrovato il corpo della 16enne. Nessun elemento porta a un’ipotesi diversa.

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