L’unilateralismo del presidente Usa, Donald Trump, la Corea del Nord, le guerre in Siria e in Yemen, le tensioni mai sopite in Medio Oriente, la crisi venezuelana: saranno tanti i dossier che domineranno quest’anno l’Assemblea Generale dell’Onu, che prende il via domani, martedì 25 settembre. L’appuntamento della diplomazia mondiale riunira’, a New York, piu’ di 120 tra capi di Stato e di governo e centinaia di ministri che avranno occasione di incontrarsi e parlarsi direttamente sotto le volte del Palazzo di Vetro. “Rendere le Nazioni Unite rilevanti per tutte le persone: una leadership globale e la condivisione delle responsabilita’ per creare una societa’ pacifica equa e sostenibile”: questo il tema ispiratore scelto per la 73esima sessione dalla presidente, Maria Fernanda Espinosa Garces, ex ministro della difesa dell’Ecuador.
Obiettivo spingere i leader mondiali a confrontarsi sulla necessita’ di rimarcare il ruolo di grande rilevanza dell’Onu e l’importanza di “visioni condivise”. In questa sessione, Espinosa vuole mettere al centro anche l’importanza dell’uguaglianza di genere, della partecipazione delle donne nei posti di potere, la questione dei rifugiati e i temi ambientali. Dal 25 settembre, sul podio dell’Assemblea Generale, si alterneranno, secondo i dati forniti dal segretario generale Antonio Guterres, 84 capi di Stato e 44 capi di governo. Il primo a parlare, secondo il protocollo, e’ il Brasile. La tradizione e’ iniziata nei primi anni di vita dell’Organizzazione, quando il Brasile si offriva sempre volontario perche’ nessuno Stato voleva prendere per primo. Poi sara’ la volta degli gli Stati Uniti, Paese ospitante, rappresentati dal presidente Donald Trump. Il restante ordine di successione e’ stato deciso, come ogni anno, da un algoritmo.
Il capo della Casa Bianca arriverà accompagnato dal segretario al Tesoro Steven Mnuchin, dal rappresentante per il Commercio Robert Lightizer, dal segretario alla Sanità Alex Azar e dalla figlia consigliera Ivanka. Il suo programma, tuttavia, comincia già oggi con un intervento ad un evento Onu sul contrasto alla droga (Global Call to Action on the World Drug Problem). In serata Trump e la moglie Melania offriranno una cena per i capi di Stato e di governo. Domani, invece, oltre al discorso all’assemblea Onu, Trump parteciperà al pranzo offerto Guterres e al ricevimento organizzato dalla Haley per i paesi membri del Consiglio di Sicurezza. Mercoledì Trump presiederà il Consiglio di Sicurezza e avrà una serie di incontri bilaterali. Vedrà il presidente sudcoreano Moon Jae-in, il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi, il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, il primo ministro giapponese Shinzo Abe e la premier britannica Theresa May.
L’Italia parlera’ mercoledi’ alle 20:30 ora italiana ed e’ probabile che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, affrontera’ anche la questione migranti, soprattutto dopo le accuse di razzismo al governo italiano da parte dell’alto commissario Onu per i diritti umani, Michelle Bachelet; accuse che pero’ sono state smorzate dai toni piu’ morbidi avuti dal segretario generale, il quale ha ribadito, durante la conferenza stampa di presentazione della sessione, la necessita’ che l’Italia non rimanga sola in questa lotta e che si abbia una risposta europea. Il premier, che sara’ accompagnato dal ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi (a New York da lunedi’) avra’ una serie di incontri bilaterali, tra i quali quello con il presidente iraniano, Hassan Rohani, e con il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi. Ma la sua presenza a New York sara’ l’occasione per affrontare i vari dossier caldi, a cominciare dalla Libia.
Il presidente di turno del Consiglio di Sicurezza per il mese di settembre e’ l’ambasciatrice Usa all’Onu, Nikki Haley. A lei e’ spettato il compito di decidere l’agenda delle consultazioni. E una sessione del Consiglio, presieduta dallo stesso Donald Trump, vertera’ sicuramente sul tema della denuclearizzazione, tema allargato visto che originariamente la sessione doveva ruotare solo intorno all’Iran. Trump ha segnalato la sua disponibilita’ a incontrare il presidente iraniano, Hassan Rohani, e di certo l’eventuale incontro tra i due e’ uno dei piu’ attesi, dopo l’uscita lo scorso maggio degli Usa dall’accordo sul nucleare con Teheran. Contemporaneamente ai dibattiti, si svolgeranno numerosi incontri ed eventi di alto livello.
Tra i piu’ importanti sicuramente quello sulla “Pace Mondiale”, organizzato il 24 settembre in onore del centenario della nascita del presidente sudafricano Nelson Mandela. Gia’ previsti anche un incontro sul ‘peacekeeping’ e un meeting il 26 che si occupera’ di tubercolosi, oltre a una serie di eventi di carattere umanitario (importante quello sulla crisi in corso in Yemen, presente l’Alto Commissario Onu per i Rifugati, Filippo Grandi). Per una settimana il potere mondiale si riunira’ al Palazzo di Vetro e la citta’ di New York e’ gia’ bloccata. Moltissime le strade chiuse e le misure di sicurezza in occasione dell’Assemblea Generale. Saranno in migliaia gli agenti in uniforme e in incognito a presidiare midtown, la zona intorno all’Onu.