Astana, primo vertice diretto regime e ribelli. Mosca, oltre la tregua “processo politico”

Astana, primo vertice diretto regime e ribelli. Mosca, oltre la tregua “processo politico”
23 gennaio 2017

Rappresentanti del governo siriano e delle organizzazioni ribelli moderate si troveranno oggi per la prima volta dopo sei anni di guerra faccia faccia ad Astana, ultima iniziativa diplomatica – sotto l’egida di Russia e Turchia – in ordine di tempo per cercare di porre fine alle ostilità. Nonostante entrambe le parti abbiano accolto favorevolmente la tenuta del vertice, sussistono però notevoli divergenze su quali ne debbano essere gli obbiettivi: il regime del presidente siriano Bashar al-Assad (foto, sx)chiede che i ribelli depongano le armi in cambio di un’amnistia, mentre l’opposizione limita il suo impegno a rendere più saldo il cessate il fuoco in vigore nel Paese.

RICHIESTE RUSSIA Mosca da parte sua è rimasta a metà strada: l’obbiettivo è sì il consolidamento della tregua, ma anche l’avvio di un “processo politico” che metta fine al conflitto e crei le basi per un nuovo round negoziale a Ginevra, sperabilmente il mese prossimo. Nel rapporto si riconosce che i cambiamenti climatici “rappresenteranno un rischio significativo per le scorte alimentari del Regno Unito”, a causa delle condizioni climatiche estreme nelle regioni agricole. Persino il rifornimento idrico potrebbe essere affetto dalla penuria di acqua. Bob Ward, direttore della comunicazione del Grantham Research Institute on Climate Change and the Environment di Londra ha detto di essere “stupefatto” dal modo in cui il rapporto è stato diffuso al pubblico e dall’indifferenza con la quale è stato accolto. Il Defra “ha fatto molto poco per diffonderlo, non hanno neppure twittato”, ha detto. “E’ come se avessero cercato di svicolare per far sì che la gente non prendesse coscienza (…) almeno Andrea Leadsom avrebbe dovuto dare ampia risonanza alle conclusioni del rapporto con un discorso di peso”.

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DELEGAZIONE SIRIANA A guidare la delegazione del governo siriano sarà l’ambasciatore presso le Nazioni Unite, Bashar al-Jaafari – già coinvolto nei falliti negoziati di Ginevra – mentre sarà presente anche l’inviato dell’Onu in Siria, Staffan de Mistura, oltre a dei rappresentanti di Russia, Turchia e Iran. La delegazione ribelle – definita “militare” – sarà composta da otto persone e guidata da Mohammad Allosuh (foto,dx), e verrà assistita anche da un gruppo di nove consiglieri dell’Alto Comitato Negoziale, il gruppo che raccoglie la maggior parte delle formazioni moderate. Infine, oltre agli ambasciatori di Francia, Gran Bretagna e dell’Unione Europea, ai colloqui sarà presente anche l’ambasciatore statunitense, in rappresentanza della nuova Ammninistrazione Trump la cui partecipazione non era finora data per certa, soprattutto dopo che il protagonismo diplomatico era passato nelle mani di Russia e Turchia. (con fonte Afp)

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