Genovese (PD) torna in carcere. Cassazione dice no ai domiciliari. Il legale del parlamentare: “E’ provato”

Genovese (PD) torna in carcere. Cassazione dice no ai domiciliari. Il legale del parlamentare: “E’ provato”
15 gennaio 2015

di Gianluca Rossellini

Torna in carcere Francantonio Genovese, il parlamentare del Pd indagato per truffa e frode fiscale nell’inchiesta sulla Formazione in Sicilia. La seconda sezione della Corte di Cassazione, ha rigettato il ricorso presentato dal legale del deputato, confermando la decisione del Tribunale della libertà di Messina del luglio scorso, con la quale era stato disposto il ripristino del regime cautelare in carcere. Genovese, quindi torna al penitenziario di Gazzi dove già si era costituito il 15 maggio 2014 dopo il via libera della Camera. Allora, dopo una settimana però il Gip gli aveva concesso i domiciliari. Successivamente il Collegio della Libertá aveva peró dato ragione alla Procura, che si era opposta alla scarcerazione e ieri la Cassazione ha confermato quest’ultima decisione.

Ieri, per il difensore del deputato, Nino Favazzo il ripristino della custodia in carcere appariva tutt’altro che scontato. “La Procura – spiegava Favazzo – dovrà valutare se la decisione della Cassazione non sia stata superata dalle successive e recenti pronunce rese dal Gip di Messina, tutte di attenuazione dell’originario quadro cautelare”. Proprio qualche giorno fa difatti, Genovese, pur restando ai domiciliari aveva ottenuto dal Gip il permesso di comunicare liberamente, anche con persone diverse dai familiari, e di ricevere visite.  Oggi pomeriggio, invece, diversi sono i toni del legale: “Tutti noi sappiamo che dobbiamo morire, ma a lui è come se avessero annunciato ‘stai per morire’, è evidente che è molto provato…”.

Articolo aggiornato alle 16:41
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