OK, VI ACCONTENTO | Giorgia Meloni ha detto sì: ecco il nuovo superbonus per la casa | Pubblicata la circolare 8/2025
Giorgia Meloni - (video) - IlFogliettone.it
Bonus ristrutturazioni 2025: più soldi per chi compra e si trasferisce, ma i conviventi restano penalizzati.
La circolare n. 8/2025 dell’Agenzia delle Entrate ha chiarito uno dei nodi più controversi emersi dopo l’ultima legge di Bilancio: chi compra casa e decide di ristrutturarla potrà accedere alla detrazione massima del 50%, anche se al momento dell’inizio lavori l’immobile non è ancora la sua abitazione principale. Il documento, molto atteso dagli operatori e dai contribuenti, scioglie così il dubbio sull’accesso ai nuovi bonus edilizi previsti per il 2025, delineando una linea interpretativa più favorevole rispetto alle prime letture.
Il nuovo sistema di agevolazioni prevede una detrazione base al 36%, che può però salire al 50% se si rispettano due condizioni: essere proprietari o titolari di un diritto reale di godimento sull’immobile (come usufrutto o abitazione) e intervenire sulla propria abitazione principale. Il problema nasceva proprio dall’ambiguità di quest’ultimo criterio: cosa accade a chi ristruttura una casa appena acquistata, nella quale non ha ancora trasferito la residenza?
La risposta è arrivata nero su bianco nella circolare: la detrazione al 50% è ammessa se l’immobile sarà adibito ad abitazione principale al termine dei lavori. In pratica, l’Agenzia accoglie l’interpretazione “a progetto”: non è necessario abitare già nella casa al momento della ristrutturazione, ma basta il trasferimento successivo per ottenere la detrazione più alta. Una semplificazione che tiene conto delle tempistiche spesso complesse legate agli interventi edilizi e ai cambi di residenza.
Novità significative arrivano anche per i lavori nei condomini. Qui il dubbio era se la maggiorazione spettasse anche per le spese relative alle parti comuni, che per loro natura non possono essere qualificate come “abitazione principale”. La risposta dell’Agenzia è favorevole: se il singolo condomino è proprietario o titolare di diritto reale di godimento di un’unità immobiliare che utilizza come abitazione principale, allora ha diritto al 50% anche per la sua quota parte delle spese sulle parti comuni. Tutti gli altri, invece, restano al 36%.
Penalizzati i conviventi del proprietario
Non mancano, però, elementi più restrittivi. La circolare ribadisce che i conviventi del proprietario, sebbene possano sostenere spese per i lavori, non potranno accedere alla detrazione massima. A loro spetterà solo il bonus del 36%, anche se occupano stabilmente l’immobile e anche se ne finanziano direttamente l’intervento. Si tratta di una posizione rigida, ma coerente con la nuova impostazione normativa che lega l’agevolazione al titolo di proprietà o diritto reale.
La stessa logica viene applicata anche a comodatari e locatari: questi soggetti, seppur legittimamente detentori dell’immobile, non rientrano tra i destinatari del bonus maggiorato. L’Agenzia specifica che solo chi è formalmente titolare di un diritto reale può beneficiare della detrazione al 50%, escludendo così le forme di utilizzo temporaneo o basate su rapporti personali.
Un sistema a doppia velocità, ma più chiaro
Il nuovo assetto delineato dalla manovra e dalla circolare dell’Agenzia disegna un sistema di detrazioni “a due velocità”. Da una parte c’è il 50% per i proprietari che destinano l’immobile a residenza principale, dall’altra il 36% per tutti gli altri. Una differenziazione netta, ma almeno ora definita, che cerca di premiare chi investe in una casa per abitarci davvero, pur mantenendo uno sconto anche per chi agisce a fini diversi.
Chi intende ristrutturare nel 2025 dovrà dunque prestare grande attenzione alla documentazione e alle tempistiche. Trasferire la residenza nell’immobile al termine dei lavori può fare la differenza tra una detrazione “ordinaria” e una maggiorata. Una strategia che, se pianificata correttamente, consente un notevole risparmio, evitando errori che potrebbero vanificare il vantaggio fiscale.