“Onore a Mussolini”, striscione vicino piazzale Loreto. Si indaga per “manifestazione fascista”. Lazio: “Non risponde a nostri valori”

24 aprile 2019

E’ “manifestazione fascista”, prevista dall’articolo 5 della Legge Scelba del 1952, l’ipotesi di reato per la quale potrebbero essere denunciati ed indagati gli ultra’ della Lazio che oggi, vicino a Piazzale Loreto e alla vigilia del 25 aprile, hanno esposto uno striscione con su scritto ‘Onore a Benito Mussolini’ e fatto saluti romani. Prima di iscrivere formalmente il fascicolo, comunque, la Procura milanese dovra’ ricevere un’informativa dalla Digos che e’ al lavoro per identificare gli ultra’.

Intanto, alcune decine di tifosi della Lazio sono stati identificati dalla polizia nel corso di controlli all’interno di piazze e bar del centro di Milano e della zona attorno allo stadio Meazza, dove stasera si disputera’ la semifinale di Coppa Italia contro il Milan. In particolare, secondo quanto confermato dalla questura, le verifiche sono avvenute in corso Como e in piazzale Lotto. Al momento non risultano provvedimenti nei confronti dei supporter biancocelesti. Come testimoniano le immagini filmate dai passanti, diverse decine di militanti ha accompagnato il saluto romano al “presente” a Mussolini. E sarebbe un capo della curva laziale l’uomo che ‘chiama’ il saluto fascista al grido di ‘camerata Benito Mussolini, presente!” in piazzale Loreto, a Milano. E’ quanto si apprende da fonti investigative che stanno comunque svolgendo approfondimenti investigativi per avere la certezza che si tratta proprio di lui.

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Il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, parla in una nota di “nessuna tolleranza per ogni forma di violenza, fisica o verbale”, in merito allo striscione, inneggiante a Mussolini, esposto dai tifosi della Lazio, a piazzale Loreto, a Milano, alla vigilia del ritorno della semifinale di calcio di Coppa Italia, questa sera, con il Milan. “Ringrazio”, prosegue il titolare del Viminale, “le forze dell’ordine che stanno seguendo con attenzione la situazione. Il calcio deve tornare a essere un’occasione di festa e di incontro, non di rissa e di scontro”.

”La Lazio prende nettamentele distanze da comportamenti e manifestazioni che non rispondono in alcun modo ai valori dello sport sostenuti e promossi dalla societa’ da 119 anni”. Il club biancoceleste stigmatizza con ujna nota all’Ansa il comportamento di quegli ultra’ che nel pomeriggio hanno esposto a piazale Loreto a Milano uno striuscione che inneggiava a Mussolini. Nello stesso tempo la Lazio nella sua nota ”respinge e contesta la tendenza semplicistica di alcuni media a considerare l’intera tifoseria laziale corresponsabile di atti compiuti da pochi ed isolati elementi per motivazioni estranee ad ogni forma di passione sportiva. La societa’ – conclude la presa di posizione del club biancoceleste – si e’ sempre battuta per il rispetto della legalita’ e della correttezza dei comportamenti”.

L’articolo 5 della Legge Scelba punisce con la reclusione fino a 3 anni le “manifestazioni fasciste” e, in particolare, “chiunque, partecipando a pubbliche riunioni, compie manifestazioni usuali del disciolto partito fascista ovvero di organizzazioni naziste”. Gli investigatori della Digos milanese, in collaborazione con i colleghi di Roma, stanno identificando le decine di ultra’ che hanno esposto lo striscione, gridato frasi inneggianti a Mussolini e fatto saluti romani, attraverso foto ed immagini di chi ha ripreso la scena. E a partire, in particolare, da una fotografia scattata da una persona che stava passando in corso Buenos Aires, vicino a Piazzale Loreto, dove e’ avvenuto il blitz neofascista. Di recente, nel febbraio scorso, il Tribunale di Milano ha assolto perche’ “il fatto non sussiste” tre persone che erano accusate di avere violato l’articolo 5 della legge Scelba durante una cerimonia commemorativa dei caduti della Repubblica sociale, che si svolge ogni anno al campo X del cimitero Maggiore nel capoluogo lombardo.

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In quel caso il giudice ha ritenuto che l’avere urlato il motto nazista ‘Sieg Heil’ ed esposto uno stendardo della ‘associazione combattenti 29esima divisione granatieri Waffen-SS’ poteva essere ritenuta una “manifestazione del pensiero, costituzionalmente garantita”, che non ha attentato alla “tenuta dell’ordine democratico”. Una manifestazione “costituzionalmente garantita, all’interno di un contesto commemorativo”. Il blitz di oggi, pero’, e’ avvenuto in strada davanti ai passanti. Sempre di recente, poi, il pm di Milano Piero Basilone ha chiesto tre mesi di carcere per quattro dirigenti di Lealta’ azione per una manifestazione con saluti romani sempre al campo X del cimitero Maggiore, il 25 aprile 2016.

 

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