Orban sfida Bruxelles: “L’Ue non conta nulla”. E corteggia Trump per la pace ucraina

Il leader ungherese, durante la tappa romana, ha rivelato piani per un dialogo diretto con l’ex presidente Usa al fine di alleggerire le misure economiche su Mosca, mentre discuteva di stabilità continentale con vertici vaticani e italiani.

Viktor Orban

Viktor Orban

Il premier ungherese Viktor Orban, in visita a Roma, ha lanciato un duro attacco all’Unione europea, definendola irrilevante nella risoluzione della guerra in Ucraina, e ha annunciato un imminente incontro con Donald Trump per spingere alla revoca delle sanzioni contro la Russia, mentre discuteva di pace e economia con leader italiani e vaticani. Orban, conversando con giornalisti a margine degli appuntamenti, ha sottolineato come l’Europa sia stata esclusa dai negoziati, lasciando il campo a Stati Uniti e Russia. “Abbiamo appaltato agli americani e ai russi la possibilità di risolvere la guerra”, ha dichiarato, aggiungendo che l’Ue “non conta nulla” e “è totalmente fuori dai giochi”.

Europa esclusa dai negoziati sulla guerra

Il leader magiaro ha criticato l’approccio di Trump su Vladimir Putin, definendolo errato, ma ha rivelato piani per un faccia a faccia con l’ex presidente Usa. “Presto sarò da Trump per risolvere il problema delle sanzioni al petrolio”, ha spiegato, puntando a un alleggerimento delle misure contro Mosca per favorire la pace. Durante la giornata, Orban è stato ricevuto in udienza da Papa Francesco in Vaticano, seguito da un colloquio con il segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin. La Santa Sede ha evidenziato le solide relazioni bilaterali, con enfasi sul ruolo della Chiesa cattolica in Ungheria per la famiglia, i giovani e le comunità cristiane vulnerabili.

Orban ha condiviso con il Pontefice gli sforzi ungheresi per una “coalizione contro la guerra”, nata dallo scoppio del conflitto russo-ucraino. Prima dell’incontro, su Facebook, Orban aveva avvertito sui rischi dell’abitudine globale ai conflitti. “Il mondo si sta lentamente abituando alle guerre”, ha scritto, paragonandole a un incendio estivo che potrebbe raggiungere l’Ungheria se non si contrasta la “corrente mainstream di Bruxelles”.

Orban avverte sul rischio normalizzazione delle guerre

Orban mira a preservare la pace nazionale, rifiutando la “febbre della guerra” diffusa nel mondo. Ha riferito al Papa e, in seguito, al premier italiano Giorgia Meloni, sugli sforzi di Budapest per rimanere neutrale e promuovere negoziati. Nel pomeriggio, l’incontro con Meloni a Palazzo Chigi si è concentrato sul futuro dell’economia europea. “Sulla guerra resta ben poco da fare”, ha commentato Orban, spostando l’attenzione su sfide economiche post-conflitto.

Un altro appuntamento chiave è stato con il Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta, Fra’ John Dunlap, nella Villa Magistrale all’Aventino. Prima del colloquio, Orban ha ammirato il celebre “buco della serratura” con vista su San Pietro. Durante l’incontro, si è discusso di prospettive di pace in Ucraina e dell’accordo per il cessate il fuoco a Gaza. L’Ordine ha evidenziato il suo supporto a oltre 52.000 rifugiati ucraini in Ungheria dal 2022, tramite assistenza medica e integrazione.

Collaborazione umanitaria con l’Ordine di Malta

Le relazioni tra Ungheria e Ordine, diplomatiche dal 1990, sono state definite eccellenti, con collaborazione umanitaria intensa. Orban ha espresso apprezzamento per l’Associazione ungherese dell’Ordine, che assiste 13.000 persone al giorno in 150 istituti. È stata ribadita la volontà di rafforzare la cooperazione sociale, inclusa in Paesi terzi tramite il programma “Hungary Helps”. Un memorandum d’intesa rinnovato a settembre 2024 consolida il sostegno a minoranze perseguitate, cristiane e non. Il Gran Maestro ha ringraziato le autorità ungheresi per il sostegno ai programmi globali dell’Ordine, focalizzati su dignità umana e inclusione sociale.

Sul fronte italiano, il vicepremier Antonio Tajani ha difeso l’incontro Meloni-Orban. “L’Ungheria è un paese amico”, ha detto a margine di un convegno sulla pace a Roma, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio. Tajani ha sottolineato il rispetto per le identità nazionali, senza criminalizzare divergenze. “Essere europeista non significa cancellare le differenze”, ha aggiunto, notando come l’Europa tragga forza dalle sue varietà.

Tajani sottolinea rispetto per le identità nazionali

Il tema sanzioni è emerso anche al tavolo dei “Volenterosi”, convocato dal premier britannico Keir Starmer il 24 ottobre, con Meloni in videoconferenza. L’Italia ha confermato l’ancoraggio a una strategia continentale, con sostegno Usa. Roma si ritaglia un ruolo informale per risolvere questioni specifiche verso la pace in Ucraina, mantenendo unità atlantica. L’incontro con Orban avrebbe la benedizione degli alleati, per tenere aperto un canale con Budapest e favorire decisioni unitarie nell’Ue. Orban ha reiterato il suo monito su Facebook: le guerre, dal Caucaso al Medio Oriente fino all’Ucraina, rischiano di diventare normalità, con pericoli crescenti se non contrastate attivamente.